La Commissione Europea ha ricevuto il piano ufficiale di ripresa e resilienza dalla Francia, che definisce le riforme e i progetti di investimento pubblico che il paese intende attuare con il sostegno del Recovery and Resilience Facility (RRF), lo strumento chiave al centro di NextGenerationEU.
“Non stiamo introducendo riforme a beneficio della Commissione europea. Stiamo introducendo riforme a beneficio dei cittadini francesi e della nazione. La crisi non deve distoglierci dai nostri sforzi per rispondere alle sfide dell’economia francese”, ha affermato il Ministro dell’Economia Francese, Bruno Le Maire, nel corso di conferenza congiunta insieme al ministro tedesco Olaf Scholz, che a sua volta ha presentato il piano tedesco. “Era importante per noi presentare il piano congiuntamente”.
L’RRF è lo strumento chiave al centro di NextGenerationEU, il piano dell’UE per uscire più forti dalla pandemia COVID-19. Fornirà fino a 672,5 miliardi di euro per sostenere investimenti e riforme (a prezzi 2018). Questo si suddivide in sovvenzioni per un totale di 312,5 miliardi di euro e 360 miliardi di euro in prestiti. L’RRF svolgerà un ruolo cruciale nell’aiutare l’Europa a uscire più forte dalla crisi e garantire le transizioni verdi e digitali.
I piani del Green Recovery
La Francia prevede di investire 100 miliardi di euro attraverso “France Relance”, una strategia basata su ecologia, competitività e coesione sociale e territoriale. Le Maire ha affermato che sono già stati erogati 30 miliardi di euro nell’ambito del programma.
Il piano francese pone un accento particolare sulla lotta al cambiamento climatico grazie agli investimenti in efficienza energetica, trasporti sostenibili e tecnologie verdi. I progetti nel piano coprono l’intera durata del RRF fino al 2026, con una forte concentrazione di progetti nei primi tre anni di attuazione. Infine, il piano propone progetti in ciascuna delle sette aree faro europee.
Il 50% del budget francese destinato alla ripresa economica dovrebbe essere indirizzato verso la transizione ecologica con “l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas del 55% rispetto ai livelli del 1990”, ha aggiunto Le Maire.
Ciò sarà ottenuto in particolare attraverso il “grande successo” del “MaPrimeRenov” di France Relance, un programma di rinnovamento energetico per le case, per il quale sono state presentate quasi 230.000 domande.
Anche la legge sul clima e la resilienza, che dovrebbe essere votata dal parlamento francese il 4 maggio, fa parte di questo quadro, ha affermato il ministro.
I prossimi passi
La Commissione valuterà il piano francese entro i prossimi due mesi sulla base degli undici criteri stabiliti nel regolamento e ne tradurrà il contenuto in atti giuridicamente vincolanti. Tale valutazione comprenderà in particolare un riesame del fatto che il piano contribuisca ad affrontare efficacemente tutte o una parte significativa delle sfide individuate nelle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese emesse nel contesto del semestre europeo. La Commissione valuterà inoltre se il piano destina almeno il 37% della spesa a investimenti e riforme a sostegno degli obiettivi climatici e il 20% alla transizione digitale.
Il Consiglio avrà, di norma, quattro settimane per adottare la proposta della Commissione per una decisione di esecuzione del Consiglio.
L’approvazione del piano da parte del Consiglio aprirebbe la strada all’erogazione di un prefinanziamento del 13% alla Francia. Ciò è subordinato all’entrata in vigore della decisione sulle risorse proprie, che deve essere prima approvata da tutti gli Stati membri.
La Commissione ha ora ricevuto un totale di quattro piani di ripresa e resilienza, da Germania, Grecia, Francia e Portogallo. Continuerà a impegnarsi intensamente con i restanti Stati membri per aiutarli a realizzare piani di alta qualità.