Il mercato valutario Forex trading ha vissuto momenti di grande volatilità nel 2024, con l’euro e il dollaro USA al centro di molte delle dinamiche globali. Recenti sviluppi economici negli Stati Uniti e nell’Eurozona hanno influenzato significativamente il tasso di cambio EUR/USD, con conseguenze sia per gli investitori che per le politiche monetarie delle rispettive banche centrali.
Il Dollaro USA: Una Riscossa Limitata
Nonostante una ripresa del dollaro USA alla fine di agosto, la valuta ha subito il peggior calo mensile del 2024, registrando perdite in ogni settimana del mese. Questo declino è avvenuto nonostante una revisione al rialzo del PIL reale degli Stati Uniti per il secondo trimestre, che è stato aumentato al 3,0%, rispetto alla stima iniziale del 2,8%. L’aumento è stato trainato da una crescita maggiore del previsto nei consumi (+2,9%). Tuttavia, settori cruciali come gli investimenti sono stati rivisti al ribasso, il che ha contribuito a rafforzare l’idea che la Federal Reserve (Fed) possa avviare presto un ciclo di allentamento della politica monetaria, con tagli dei tassi di interesse già a partire da settembre.
Questa aspettativa ha indotto gli investitori a cercare valute con rendimenti più elevati, come il dollaro neozelandese e la corona svedese, riducendo la domanda per il dollaro USA. Nonostante il tentativo del dollaro di recuperare parte delle perdite, una forte ripresa appare improbabile, a meno che non vi siano sorprese significative nei dati economici o nei piani della Fed.
Un elemento chiave sarà il rapporto sull’occupazione di agosto, previsto per la prossima settimana. Se i segnali di debolezza del mercato del lavoro saranno più marcati, la Fed potrebbe considerare un taglio aggressivo di 50 punti base durante il meeting di settembre, il che spingerebbe ulteriormente al ribasso il dollaro. Tuttavia, il PCE Price Index, la misura preferita dalla Fed per monitorare l’inflazione, potrebbe rappresentare un fattore cruciale a breve termine. Se il dato risultasse superiore alle aspettative, potrebbe fornire un sostegno temporaneo al dollaro verso la fine del mese.
L’Euro Sotto Pressione: L’Inflazione Tedesca delude
L’euro ha perso terreno contro il dollaro, con un calo dell’1% nell’ultima settimana di agosto. I dati sull’inflazione provenienti dalla Germania, la maggiore economia dell’Eurozona, sono stati più deboli del previsto, contribuendo a far scendere ulteriormente la valuta. L’inflazione annuale in Germania è scesa all’1,9% ad agosto, al di sotto delle aspettative del 2,1%, segnando il tasso più basso da marzo 2021. Questo calo ha rafforzato le aspettative che la Banca Centrale Europea (BCE) possa considerare una politica monetaria più accomodante nei prossimi mesi.
L’inflazione più debole in Germania e in altre parti dell’Eurozona, come la Spagna, ha aumentato le probabilità di ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE. Sebbene la BCE abbia abbandonato le linee guida rigide in termini di politiche future, i dati economici più recenti rendono sempre più probabile un allentamento della politica monetaria. Questo scenario è negativo per l’euro, in quanto renderebbe la valuta meno attraente per gli investitori internazionali, in particolare rispetto al dollaro USA.
Il Rapporto EUR/USD
Il rapporto tra euro e dollaro ha mostrato una debolezza significativa nel 2024, con una tendenza al ribasso particolarmente marcata nelle ultime settimane. Attualmente, il cambio EUR/USD si attesta intorno all’1,08, ben al di sotto dei massimi registrati all’inizio dell’anno. Le prospettive di un ulteriore rallentamento dell’inflazione nell’Eurozona, combinate con la debolezza del dollaro USA, hanno creato una situazione di incertezza nel breve termine.
La reazione del mercato dipenderà in gran parte dalle decisioni delle due principali banche centrali, la Fed e la BCE. Mentre gli investitori stanno già prezzando una debolezza del dollaro a causa dei possibili tagli dei tassi della Fed, non vi è un chiaro catalizzatore per un’ulteriore salita dell’euro, a meno che l’Eurozona non mostri segnali di ripresa economica più forti.
Prospettive Future
Il dollaro potrebbe continuare a subire pressioni nel breve termine, specialmente se i dati sull’occupazione statunitense mostreranno segni di debolezza e la Fed procederà con tagli più aggressivi. Tuttavia, il PCE Price Index e altre misure di inflazione potrebbero fornire indicazioni cruciali per comprendere la direzione futura della politica monetaria.
L’euro, d’altro canto, dovrà affrontare le sfide legate alla debolezza dell’inflazione e alle incertezze sulla politica monetaria della BCE. Se i dati sull’inflazione continueranno a essere deludenti, l’euro potrebbe rimanere sotto pressione rispetto al dollaro, con la possibilità di un ulteriore indebolimento verso l’1,05.In conclusione, il rapporto EUR/USD nel Forex sarà guidato da una complessa interazione tra dati economici, politiche monetarie e sentiment degli investitori. Entrambe le valute stanno affrontando sfide significative, ma la direzione futura dipenderà dalle decisioni della Fed e della BCE nelle prossime settimane.