Domenica 24 marzo si è chiusa a Roma la prima edizione del Festival di giornalismo d’inchiesta ambientale “Le Parole giuste”. Organizzato dall’Associazione A Sud, l’evento: “Per tre giorni ha registrato più di 500 persone, tra cui molti giornalisti e giornaliste che si sono ritrovate per partecipare ai 35 appuntamenti in cartellone, tra talk, laboratori, proiezioni e spettacoli, con un record di presenze e gran parte degli eventi sold out”.
Per Laura Greco, presidente di A Sud: “Il successo di pubblico che conferma che c’è un grande bisogno di confrontarsi sulle sfide del nostro tempo, a partire da quelle ambientali, e di ragionare su come si raccontano mettendo assieme mondo dell’informazione, della scienza, e quello dell’attivismo”.
I NOMI DELLA PRIMA EDIZIONE
“Tra gli oltre 90 ospiti di questa prima edizione: Elena Kostyuchenko, giornalista di Novaja Gazeta, Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, Giulia Innocenzi, giornalista d’inchiesta e autrice del documentario Food for Profit, Sigfrido Ranucci, conduttore di Report Rai Tre, Mara Cossu del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, Giulia Zoli di Internazionale, Alberto Nerazzini, giornalista investigativo e direttore del DIG festival, Giulio Rubino, direttore di IRPI Media, Cristiana Castellotti, responsabile dei programmi informativi di RadioRai3, Oscar Buonamano dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Donata Columbro, data journalist, Ferdinando Cotugno, giornalista di Domani, Giancarlo Sturloni di Greenpeace Italia, Teresa Paoli, giornalista di Presa Diretta Rai Tre, Vins Gallico direttore di Fandango Podcast e Tiziana Triana, direttrice di Fandango Libri, Fabio Ciconte, direttore di Terra!, Gian Paolo Accardo, direttore di Voxeurop, il giornalista e scrittore Stefano Liberti, Simone Fontana, caporedattore di Facta, la giornalistaSara Manisera di Fada Collective, Nuri Fatolahzadeh e Laura Fasani del Giornale di Brescia, e tante altre firme del giornalismo d’inchiesta e di approfondimento”, si legge nella nota di A Sud.
“Sold out anche per la sezione dedicata agli spettacoli, con Rapa Nui di Fill Pill e la presentazione in anteprima del nuovo spettacolo di Giulio Cavalli, “La Nuvola Sporca” dedicato al disastro ambientale di Seveso, che inaugura la collaborazione di Fandango e A Sud anche sul fronte delle produzioni teatrali, dopo la partnership con Fandango Podcast e il lancio del podcast Poderosa – femminista, sostenibile, circolare, realizzato assieme alla libreria Tuba”, continua la nota.
UNO SGUARDO AL MONDO
“Tre giorni di riflessione e di confronto corale e prezioso sul giornalismo ambientale in Italia, con uno sguardo allo scenario internazionale, grazie alla partecipazione di Elena Kostyuchenko, giornalista e attivista arrestata più volte dal regime di Putin, vittima di un tentativo di avvelenamento e costretta a lasciare il suo paese. In collegamento da Boston la reporter di Novaja Gazeta ha raccontato cosa vuol dire fare giornalismo d’inchiesta spiegando le condizioni dei suoi colleghi rimasti in Russia. Un altro sguardo sul mondo è arrivato anche da Amal Khayal, attivista e cooperante palestinese che ha ricordato i 99 giornalisti e operatori dei media uccisi nel mondo nel 2023, più di tre quarti sono stati uccisi nei primi tre mesi delle operazioni militari israeliane a Gaza”, spiega A Sud.
LE PAROLE GIUSTE PER LE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO
“Crisi climatica, comunità, trasformazione ecologica, mutualismo, mitigazione, sostenibilità, riuso, greenwashing, giustizia ambientale e sociale. Sono queste alcune delle parole più evocate durante gli incontri del festival, per esempio nei talk dedicati all’impact e al data journalism, alla Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, al ruolo del giornalismo nel racconto della crisi climatica, e nei tanti circular talk curati da EconomiaCircolare.com. Grande interesse di pubblico anche per Food For Profit, la nuova docu-inchiesta di Giulia Innocenzi, che dopo cinque anni di lavoro con giornalisti sotto copertura ha svelato i legami tra lobbisti europei e il mondo della zootecnia. Dopo la proiezione nella sala principale di Industrie Fluviali, Giulia Innocenzi ha dialogato con il pubblico spiegando che l’atrocità appena viste sono l’ordinarietà degli allevamenti intensivi, un sistema che continua a ricevere milioni di euro di finanziamenti pubblici nonostante produca violenze sugli animali, sfruttamento dei lavoratori in tutta la filiera e tossicità che finiscono nei supermercati di tutta Europa”, ha concluso la nota.