Ferrari è un brand iconico non solo per quel che riguarda le “luxury car” contemporanee, ma anche a livello di auto d’epoca; si sta d’altronde parlando di una casa produttrice che ha letteralmente fatto la storia delle 4 ruote in Italia, di conseguenza ciò non stupisce affatto.
Le Ferrari odierne sono vetture uniche, delle auto certamente esclusive, il loro prezzo è stabilmente superiore a 200.000 euro, ma che grazie ad appositi servizi possono essere guidate da chiunque, oggi ad esempio puoi regalare un giro di pista in Ferrari con WeCanRace presso tutti i principali circuiti italiani, ma il fascino delle auto d’epoca del “cavallino” è unico nel suo genere.
Oggi vogliamo dedicare un approfondimento ad un autentico “mito” di Ferrari, ovvero la celebre Ferrari 340 Mexico, un’auto ricca di storia e dall’estetica accattivante che, all’epoca, risultava assolutamente avveniristica.
La Carrera Panamericana, una delle corse più proibitive di sempre
La Ferrari 340 Mexico fu prodotta nel lontano 1952 in appena 4 esemplari, 3 versioni berlinetta ed uno spider, con l’obiettivo di farla gareggiare in una delle sfide automobilistiche più iconiche di sempre, ovvero la Carrera Panamericana.
La Carrera Panamericana si tenne in Messico per cinque edizioni, dal 1950 al 1954, ed è ancora oggi ricordata come una delle gare più proibitive della storia: i piloti, infatti, erano chiamati a percorrere oltre 3.000 Km su delle strade pubbliche, strade che, in molti tratti, risultavano tutt’altro che agevoli.
Non era per caso se, delle vetture partite, solo poche riuscivano a raggiungere il traguardo: da questo punto di vista, il dato più alto è stato quello dell’ultima edizione, quella del 1954, quando raggiunsero il traguardo 85 delle 150 vetture partecipanti, precedentemente, invece, la percentuale di arrivi era inferiore al 50%.
L’avventura della Ferrari 340 Mexico in questa celebre gara
L’edizione della Carrera Panamericana a cui presero parte le Ferrari 340 Mexico fu quella del 1952, e le loro fortune furono molto diverse.
Uno dei 4 veicoli non riuscì a partire, due si ritirarono, rispettivamente per un incidente e per un problema tecnico, mentre quello condotto da Luigi Chinetti e Jean Lucas ottenne un più che lusinghiero terzo posto.
Una curiosità: il nome della Ferrari 340 Mexico fu scelto proprio per omaggiare la vittoria che Luigi Chinetti riuscì a conseguire nella precedente edizione della Carrera Panamericana, ovvero quella del 1951.
Motore e principali caratteristiche tecniche
Non è affatto esagerato sostenere che le performance che la Ferrari 340 Mexico sapeva garantire risulterebbero notevoli anche nei tempi odierni, basti pensare che, nella Carrera Panamericana, la vettura riuscì a toccare una velocità di 282 Km/h.
Per la 340 Mexico, Ferrari scelse un motore V12 a 60°, con una potenza massima del propulsore di 280 CV a 6600 giri al minuto.
Da segnalare è anche la presenza di 3 carburatori Weber a quadruplo corpo e di due spinterogeni; la trasmissione prevedeva invece un cambio manuale a cinque rapporti, cui andava ad aggiungersi la retromarcia.
Un design unico nel suo genere
Se la Ferrari 340 Mexico rappresenta ancora oggi un autentico sogno per i ferraristi e per gli amanti dei motori è anche, anzi soprattutto, per via del suo design così suggestivo.
Lo stile di quest’auto rappresentava, all’epoca, una novità assoluta: le sue linee erano completamente sinuose, del tutto prive di spigolosità, e in corrispondenza dei fari anteriori spiccavano delle vistose forme convesse che definivano in modo importante la personalità estetica della vettura.
La parte frontale, quella situata anteriormente all’abitacolo, contribuiva in modo decisivo alla lunghezza del veicolo, la quale era piuttosto importante: 4,2 metri.