Il mio manifesto per una città sostenibile ambientalmente, socialmente ed economicamente
L’ambiente in cui viviamo, in particolare quello urbano e quello di Torino, è soggetto a cambiamenti ormai al limite della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Questi cambiamenti sono dovuti quasi esclusivamente a scelte fatte in passato da governi ed amministratori, scelte che si sono dimostrate non solo poco lungimiranti ma addirittura dannose per la natura.
Purtroppo sappiamo bene che tali scelte sono state prese sulla base di un modello economico, quello lineare, che ormai si è dimostrato totalmente insostenibile non solo dal punto di vista delle ripercussioni sull’ambiente naturale, ma anche in campo sociale come il divario tra paesi ricchi e poveri e, all’interno degli stessi paese, tra classi sociali. Molti esperti dicono che ormai indietro è impossibile tornare, ma per contro possiamo e dobbiamo, tutti insieme, istituzioni, cittadini e parti sociali, agire per fermare il più possibile le modificazioni in atto, sia con azioni di mitigazione sia con azioni di adattamento.
Per questo vogliamo continuare sulla strada iniziata con l’amministrazione 2011-2016. Amministrazione che se da una parte ha adottato dei piani a livello territoriale urbano come quello del Verde e quello degli adattamenti e mitigazione dei cambiamenti climatici, dall’altra ha introdotto strumenti fiscali come la riduzione TARI per la minor produzione di rifiuti alla fonte come la vendita di prodotti sfusi o l’uso dell’acqua pubblica con vuoto a rendere, ovvero elementi concreti come l’incentivazione della mobilità personale attiva e sostenibile, creando nuove piste ciclabili e i controviali a 20 km/h.
Vogliamo quindi procedere con la creazione di un Hub dell’economia circolare che metta sotto lo stesso tetto, fisico, istituti di ricerca, università e scuole, grandi aziende, PMI, artigiani, artisti e cittadini, in una grande agorà che permetta di scambiare buone pratiche (riuso, riparazione, ecc.), creare nuovi posti di lavoro (design ecosistemico, nuovi materiali, ecc.) e sopratutto permettere a tutti di comprendere come i comportamenti dei singoli possono influenzare, in positivo o in negativo, l’ambiente naturale in contesto urbano.
Anche procedere con lo sviluppo dei servizi ecosistemici potrà portare a ragiona in termini di valore dello spazio pubblico non solo come elemento per fare “cassa”, ma come elemento di benessere cittadino. La riduzione poi dei vari fattori inquinanti, sopratutto dei gas serra, sono l’ulteriore elemento su cui sarà necessario operare in città, con la città e per la città nei prossimi anni.
Per evitare la crisi climatica del pianeta, dovuta ai cambiamenti climatici, si può certo agire con azioni di tipo amministrativo, ma molto si può fare con il coinvolgimento attivo dei cittadini, delle aziende e delle altre istituzioni. E’ necessario iniziare ad agire tutti con singole azioni personali che prevedono ad esempio il cambio di paradigma e di abitudini: tra queste possiamo ad esempio annoverare la riduzione dei consumi di energia e di risorse, ad esempio efficientando gli immobili, costituendo comunità energetiche che usino fonti rinnovabili, preferendo consumi consapevoli di imballaggi come pure di prodotti alimentari, andando quindi ad incidere sul minor consumo di materie prime.
Un consumo consapevole di alimentari a km utile, di stagione, con poche o meglio nulle proteine animali, uso dell’acqua pubblica e uso di contenitori riutilizzabili o addirittura senza contenitori. Anche l’uso di mezzi di mobilità attiva e sostenibile contribuirà alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e polveri sottili. Interventi amministrativi come forestazione urbana, uso consapevole delle risorse, limitazioni per ridurre inquinamento o spreco di energia, anche con incentivi economici o riduzioni di tassazioni, sono elementi che possono impattare favorevolmente sull’ambiente.
Torino e i suoi cittadini in questi ultimi 5 anni hanno già fatto molto, ma le modificazioni dell’ambiente vengono da lontano e hanno bisogno di tempo perché gli effetti delle scelte fatte in questo ultimo lustro siano visibili. Inoltre è necessario continuare, da parte di qualunque amministrazione, sulla linee tracciate ad oggi e anzi incrementarle e svilupparle ulteriormente, come dicono gli esperti, per evitare una deriva definitiva e rendere sostanzialmente inospitale la città e il pianeta stesso.