“Benvenuti nella crisi climatica. Siccità, è solo l’inizio” è la denuncia sullo striscione di due attiviste di Extinction Rebellion che la mattina del 25 luglio sono salite sul balcone del Palazzo della Regione in piazza Castello. Dopo aver appoggiato al muro una scala lunga 10 metri, imbragate e assicurate, e aver scavalcato la ringhiera, le attiviste hanno appeso il grande striscione rosso, solcato da righe scure a rappresentare la terra arida e spaccata. Si sono poi incatenate alla ringhiera e hanno atteso l’arrivo delle forze dell’ordine. Lo striscione e la cassa sono stati sequestrati e tutte le persone presenti all’azione denunciate per interruzione di pubblico servizio
“Sono qui perché la giunta regionale in questi anni ha ripetutamente denigrato la comunità scientifica e i suoi cittadini” spiega Delfina, incatenata al balcone. “Questa siccità è un effetto della crisi climatica ed ecologica, causata dall’attività umana. La Giunta Cirio si attivi per adottare misure preventive e sistemiche per contrastarla rapidamente”.
Extintion Rebellion, con Fridays for Future e tutti i collettivi cittadini che si battono contro la crisi climatica, parteciperà, nel corso della settimana, alle attività del Climate Social Camp, al parco della Colletta, contribuendo, secondo il proprio modo di agire, con azioni plateali di disobbedienza civile, come questa, svolta simbolicamente proprio nel giorno di apertura del Climate Camp.
La crisi climatica è ormai evidente ed è parte della quotidianità degli italiani, con la grave siccità che sta colpendo, come ampiamente previsto anche dalla Commissione Europea, anche le regioni italiane tradizionalmente più ricche di acqua. Un fenomeno, quest’ultimo, che è solo una delle manifestazioni della crisi climatica che il mondo intero sta affrontando. Lo è infatti anche il crollo di una porzione del ghiacciaio della Marmolada, verificatosi nelle scorse settimane, in cui hanno perso la vita undici persone.
“A febbraio, Extinction Rebellion ha ottenuto la convocazione di un Consiglio Regionale Aperto, uno spazio democratico in cui è stato possibile ascoltare interventi di alto livello” afferma Vic, anche lei incatenata al balcone. “Era quella l’occasione per mostrare di avere davvero a cuore il futuro dei cittadini. Adesso abbiamo di fronte a noi gli effetti devastanti di una crisi che è stata volutamente ignorata per troppo tempo“.
In questi mesi, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno infatti più volte chiesto risposte fattive al governo regionale del Piemonte, ma non hanno ottenuto alcun pubblico rendiconto sul modo in cui la giunta intende azzerare le emissioni entro il 2050, come richiesto dalle Nazioni Unite per rimanere al di sotto dell’aumento di temperatura media globale di 1.5°. L’unica risposta arrivata da un assessore regionale è l’accusa di aver imbrattato le vetrate della sede regionale con i cartelli “Siccità è crisi climatica“, affissi a fine giugno fa durante un’azione in cui altri attivisti si erano incollati alle vetrate e alle porte del palazzo. Da diversi mesi, infatti, Extinction Rebellion organizza azioni per chiedere che si prendano provvedimenti per arginare la crisi idrica dal momento che l’emergenza era prevedibile già da questo inverno. Ancora una volta però la Regione ha prima ignorato l’allarme, per poi “scaricare” la responsabilità sui singoli cittadini.