L’ultimo studio di Zero Waste Europe dimostra che la necessità di un’ulteriore capacità di incenerimento derivante dai nuovi divieti sull’esportazione non è né necessaria né giustificata. Abbiamo pubblicato la ricerca del network ambientalista in due parti, la prima a questo link, la seconda segue:
Rifiuti urbani dell’UE
Sebbene la discussione abbia finora riguardato i rifiuti esportati al di fuori dell’UE, che includono sia i rifiuti urbano che quelli non urbani, molti cambiamenti significativi sono in vista nel settore dei rifiuti urbani, che avranno un impatto sulla capacità di incenerimento all’interno dell’UE. In particolare, la direttiva quadro sui rifiuti dell’Unione Europea (2018) specifica:
- un obiettivo di riciclaggio municipale del 55% nel 2025, nonché un obiettivo del 60% nel 2030 e un obiettivo del 65% nel 2035
- un limite del 10% sui rifiuti destinati alla discarica entro il 2035
La figura 4 mostra le tendenze storiche nel riciclaggio e nello smaltimento dei rifiuti urbani dal 1995 al 2019. Queste cifre pro capite equivalgono a un totale di 224 milioni di tonnellate di rifiuti nel 2019, di cui 60 milioni di tonnellate vengono incenerite, con un tasso complessivo di riciclaggio del 48%.
Proiettando questo in avanti fino al 2035, sono stati testati due scenari di crescita dei rifiuti:
- uno scenario Business as Usual (BAU) in cui la produzione di rifiuti pro capite rimane costante
- uno scenario di riduzione dei rifiuti, in cui la raccolta pro capite si riduce del 10% entro il 2035
Le proiezioni demografiche dell’UE vengono utilizzate per convertire tra i valori pro capite e le tonnellate totali, che sono quindi paragonabili ai valori delle esportazioni discussi sopra. Supponendo che tutti gli obiettivi dell’UE siano raggiunti, sia la BAU che gli scenari di riduzione dei rifiuti hanno quantità relativamente costanti di rifiuti destinati all’incenerimento. L’aumento del riciclaggio necessario per raggiungere gli obiettivi compensa efficacemente la riduzione delle discariche per mantenere stabile nel tempo l’incenerimento.
L’impatto dell’incenerimento
Per testare il potenziale impatto dei divieti di esportazione di rifiuti sull’incenerimento, Zero Waste ha combinato tutti gli scenari di cui sopra in modo da ottenere una serie di risultati. Riassumendo, ha considerato:
- due scenari di crescita dei rifiuti:
- Business as Usual (BAU), dove la produzione di rifiuti per abitante rimane costante
- riduzione dei rifiuti, dove la produzione di rifiuti per abitante si riduce del 10% entro il 2035
- due scenari di esportazione dei rifiuti:
- divieto di esportazione di rifiuti al di fuori dell’UE + EFTA
- divieto di esportazione di rifiuti al di fuori dell’OCSE
- tre scenari di riciclaggio:
- Low, Medium, High di riciclaggio di rifiuti attualmente esportati
In questi 12 scenari, combinati alle proiezioni dei rifiuti urbani, viene aggiunto il tonnellaggio dei rifiuti rimpatriati che si presume vengano inceneriti nell’UE. Si noti che i rifiuti rimpatriati non sono tutti rifiuti urbani; tuttavia, le statistiche selle esportazioni di rifiuti combinano i tonnellaggi di rifiuti urbani e di tutti gli altri, mentre gli obiettivi della direttiva quadro sui rifiuti dell’UE, si applicano solo ai rifiuti urbani. Quindi, i confini dell’ambito del lavoro sono limitati dai dati disponibili.
I risultati hanno consentito a Zero Waste di confrontare i futuri requisiti di incenerimento – compresi i rifiuti rimpatriati – con i livelli attuali di incenerimento dei rifiuti urbani. Ad esempio, la figura 5 mostra i risultati dello “Scenario 4” che combina le proiezioni di riduzione dei rifiuti con un divieto di esportazione di rifiuti al di fuori dell’OCSE. La linea rosa mostra i dati storici dal 2010 al 2019, seguiti dalle tonnellate previste come descritto precedentemente. Le linee blu, verde acqua e giallo, mostrano quindi che i rifiuti rimpatriati vengono aggiunti ai rifiuti urbani negli scenari di riciclaggio Low, Medium e High. In tutti e tre gli scenari di riciclaggio Low, Medium e High dei rifiuti rimpatriati, il tonnellaggio totale dei rifiuti inceneriti è simile o inferiore ai tonnellaggi di rifiuti attualmente inceneriti.
Osservazioni finali
In questo rapporto, Zero Waste ha esplorato il potenziale impatto del divieto di esportazione di rifiuti verso i paesi al di fuori dell’OCSE o al di fuori dell’UE + EFTA. Nella maggior parte degli scenari che sono stati creati, i futuri requisiti di incenerimento sono simili o inferiori ai livelli attuali di incenerimento dei rifiuti urbani. Sebbene creati secondo le proiezioni dell’UE sulla crescita della popolazione, il raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di riciclaggio, rifiuti residui e riduzione dei rifiuti ha creato una capacità inutilizzata sufficiente per incenerire tutti i rifiuti rimpatriati che non sono riciclabili nell’UE.
Dal momento che la portata dei rifiuti rimpatriati sarebbe composta sia da rifiuti urbani che da quelli non urbani, il fatto che siano paragonabili agli attuali tonnellaggi di incenerimento dei rifiuti urbani, rappresenta un risultato rilevante. Solo se la qualità dei rifiuti rimpatriati è così bassa che una parte significativa di essi non può essere riciclata, i tonnellaggi destinati all’incenerimento sarebbero superiori ai livelli attuali. L’aumento massimo ipotizzato è del 13%, che potrebbe essere ancora essere assorbita dalla capacità inutilizzata dagli impianti esistenti; o l’esportazione verso i paesi consentiti può aumentare, il che è una possibilità non considerata nell’attuale rapporto.
Inoltre, se il tasso di riciclaggio dei rifiuti rimpatriati fosse davvero così basso, altri rifiuti dovrebbero comunque essere ridotti o riciclati al fine di raggiungere gli obiettivi della direttiva quadro sui rifiuti dell’UE, aprendo così ulteriore capacità negli già esistenti impianti di incenerimento. Pertanto, Zero Waste conclude che l’attuale capacità di incenerimento dovrebbe essere sufficiente per far fronte ai rifiuti che non verranno più esportati.
Potete leggerere qui lo studio comleto di Zero Waste Europe