Un appello “made in Italy” lancia una nuova visione globale della prevenzione in chiave epigenetica. Il prossimo 11 settembre, Chieti ospiterà la prima conferenza internazionale sul tema, organizzata dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) in collaborazione con l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara. L’evento riunirà Nobel, rappresentanti dell’OMS, esperti e università straniere per discutere di prevenzione primaria e dell’importanza di affrontare le cause ambientali di numerose malattie, in particolare nei bambini.
La conferenza mira a focalizzare l’attenzione su una prevenzione che miri alla rimozione delle cause ambientali che contribuiscono all’insorgenza di malattie come tumori e autismo, specialmente in ambito pediatrico. In Italia si registrano ogni anno circa 2.200 nuovi casi di tumori pediatrici, con un tasso di crescita annuo del +2%, ben oltre la media europea. Si stima che entro il 2050 i nuovi casi globali possano raggiungere i 13,7 milioni, con 9,3 milioni di decessi tra i bambini nei Paesi a basso reddito.
Secondo il presidente SIMA, Alessandro Miani, il cancro è oggi la principale causa di morte tra i bambini in Europa. Tuttavia, nuove ricerche suggeriscono che i cancerogeni ambientali svolgano un ruolo chiave nello sviluppo di queste malattie, soprattutto nei più giovani, che non sono esposti ai tradizionali fattori di rischio. Il Prof. Prisco Piscitelli, epidemiologo e vicepresidente SIMA, sottolinea che l’aumento dei tumori pediatrici potrebbe essere legato all’esposizione transplacentare o a alterazioni epigenetiche derivanti dall’esposizione a contaminanti ambientali.
Riconoscere le vere cause della cancerogenesi permetterebbe di implementare misure di prevenzione primaria, riducendo l’esposizione a sostanze chimiche e cancerogeni ambientali. Questo sarà il cuore dell’appello lanciato durante la conferenza dal titolo “Minacce Ambientali alla Salute Umana: dalla Genetica all’Epigenetica”, che vedrà la partecipazione di personalità illustri come il Premio Nobel Richard Roberts, il Prof. Vasilis Vasiliou di YALE, il Prof. Andrea Baccarelli di Harvard e Maria Neira dell’OMS.