Metà delle emissioni mondiali di CO2 che contribuiscono al riscaldamento climatico proviene dai combustibili fossili prodotti da solo 36 aziende. A dirlo è l’ultima analisi di Carbon Majors, che riporta i dati relativi al 2023, da cui emerge che queste 36 società hanno prodotto carbone, petrolio e gas responsabili di oltre 20 miliardi di tonnellate di emissioni climalteranti.
Le prime 5 sono società statali: Saudi Aramco, Coal India, CHN Energy, National Iranian Oil Co., Jinneng Group, responsabili del 17,4% di tutte le emissioni di COdel 2023. Se la Saudi Aramco fosse un paese, sarebbe il quarto più grande inquinatore al mondo dopo Cina, Stati Uniti e India. Mentre ExxonMobil, la prima della aziende private tra le 36, che si colloca al nono posto della classifica, è responsabile di circa le stesse emissioni della Germania.
Emmett Connaire, di InfluenceMap, il think tank che ha prodotto il rapporto Carbon Majors, ha dichiarato: “Nonostante gli impegni climatici globali, un piccolo gruppo dei maggiori produttori di combustibili fossili del mondo sta aumentando significativamente la produzione e le emissioni. La ricerca evidenzia l’impatto sproporzionato che queste aziende hanno sulla crisi climatica e sostiene gli sforzi per far rispettare la responsabilità aziendale“.
“Queste aziende stanno mantenendo il mondo agganciato ai combustibili fossili senza piani per rallentare la produzione – ha detto invece Christiana Figueres, responsabile clima delle Nazioni Unite – La scienza è chiara: non possiamo andare indietro per più combustibili fossili e più estrazione. Invece, dobbiamo andare avanti verso le molte possibilità di un sistema economico decarbonizzato che funzioni per le persone e il pianeta”.