Nonostante alcuni incoraggianti segnali di progresso, l’Unione europea deve almeno raddoppiare i suoi sforzi per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici fissati da qui al 2030, che consistono in una riduzione delle emissioni climalteranti del 55%. Sono particolarmente necessarie riduzioni più rapide per le emissioni derivanti dal trasporto stradale, dall’edilizia, dall’agricoltura, dai rifiuti e dalle piccole industrie.
Questo in estrema sintesi ciò che emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (Eea) in materia di emissioni di gas a effetto serra.
Secondo il documento, l’Ue ha ridotto le emissioni nette di gas serra, compresi quelli dell’aviazione internazionale, del 31% rispetto ai livelli del 1990, promuovendo contemporaneamente la crescita economica. Sullo sfondo dell’impennata dei prezzi del gas naturale, il 2022 ha invece visto una riduzione del 2% delle emissioni, trainata da sostanziali diminuzioni nei settori edilizio e industriale, mentre le emissioni derivanti dalla fornitura di energia e dai trasporti hanno registrato un aumento.
Per quanto riguarda la riduzione del consumo energetico e la crescita delle energie rinnovabili, il report indica che anche qui è necessaria un’accelerata maggiore per raggiungere gli obiettivi 2030, inclusi nelle direttive recentemente adottate. Bisogna necessariamente fare di più sottolinea l’Agenzia.
Tuttavia il rapporto sottolinea anche dei notevoli progressi in settori specifici. Mentre nel 2005 l’energia eolica e quella solare avevano una presenza modesta nel settore elettrico, la loro quota stimata nella produzione di elettricità ha superato il 20% nel 2022. La recente diffusione dell’energia solare è stata particolarmente notevole poiché è cresciuta del 28% nel corso del 2022. Il rapporto rileva inoltre un notevole aumento delle vendite di pompe di calore nel 2022 e la quota crescente di veicoli elettrici, che rappresentano una quota del 22% sul totale delle vendite di auto nuove lo scorso anno.
Nel marzo 2023, gli Stati membri hanno segnalato più di 3.000 politiche e misure per raggiungere gli obiettivi energetici e climatici. Si prevede che le misure già in atto in tutta Europa porterebbero a una riduzione del 43% nel 2030 per le emissioni nette totali di gas serra, compresa l’aviazione internazionale, mentre ulteriori misure attualmente in fase di pianificazione porterebbero le riduzioni al 48%. L’anno scorso, gli Stati membri avevano previsto che questa riduzione ammontasse solo al 41%, indicando un aumento congiunto delle ambizioni in tutta Europa nell’ultimo anno. Tuttavia, ciò lascerà comunque un divario di sette punti percentuali rispetto all’obiettivo climatico 2030 del 55% .
Oltre il 2030
Guardando oltre il 2030, il divario tra gli effetti previsti delle politiche e delle misure e gli obiettivi è più ampio, afferma il rapporto dell’Eea. L’agenzia avverte che la finestra di opportunità per mettere in atto le giuste decisioni e tecnologie è limitata, rendendo imperativo che la neutralità climatica sia presa in considerazione nelle politiche che riguardano molti settori. In particolare, il rapporto evidenzia l’urgente necessità di accelerare gli sforzi nei trasporti e nell’agricoltura verso il 2050, che finora sono rimasti indietro rispetto ad altri settori nella riduzione delle emissioni e menziona il contributo cruciale di aumentare la capacità di rimozione di CO2 nell’ambito dell’uso del suolo, del territorio e dell’agricoltura.
L’aggiornamento dei piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC) degli Stati membri, le cui bozze saranno presentate a partire dall’estate del 2023, e i PNEC aggiornati finali previsti entro il 30 giugno 2024, offre agli Stati membri l’opportunità di stabilire politiche e misure più forti e aumentare i livelli di ambizione. Il rapporto afferma che l’aggiornamento di questi piani, insieme alla rapida attuazione delle misure adottate a livello UE, sono ingredienti chiave per raggiungere gli obiettivi.