Il neonato tavolo interministeriale per l’emergenza siccità, presieduto dalla premier Giorgia Meloni e composto dai rappresentanti dei ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture, dell’Agricoltura, degli Affari europei e del Dipartimento per la Protezione Civile, si riunirà il 1° marzo con l’obiettivo di valutare le iniziative per l’elaborazione di un piano di interventi a breve termine e di una programmazione a medio-lungo termine.
Il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha presentato un’informativa in Cdm per descrivere la portata del fenomeno della siccità, che è diventata un problema ordinario da alcuni anni con conseguenze non solo sull’agricoltura e sull’industria, ma anche sull’approvvigionamento delle popolazioni. Musumeci ha sottolineato che le dighe semivuote compromettono l’erogazione di energia, che per il 20% è idroelettrica, e ha lanciato un affondo affermando che non c’è mai stata una programmazione strutturale e che da decenni non si costruiscono dighe e le reti idriche urbane sono spesso colabrodo.
Il ministro ha notato che, nonostante le risorse disponibili, esse non vengono utilizzate. Solo 300 milioni di euro su 4 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati impegnati finora e su 1,2 miliardi della programmazione europea 2014-2020 solo 200 milioni sono stati utilizzati. La difficoltà delle Regioni ed enti locali a progettare e a spendere è la criticità principale. Il ministro ha sottolineato come recuperare anni di inerzia sul settore idrico richieda decisioni coraggiose e immediate, come evidenziato nella nota ufficiale diramata dopo il Consiglio dei ministri.
Durante il question time del 23 febbraio al Senato, Pichetto ha spiegato che l’obiettivo del tavolo è, innanzitutto, quello di avere un quadro conoscitivo esaustivo della disponibilità della risorsa idrica, propedeutico a qualsiasi azione. A tale scopo, il Ministero dell’Ambiente ha finanziato il progetto del bilancio idrologico nazionale per disporre di valutazioni coerenti tra i distretti idrografici. Inoltre, è stato finanziato il progetto di censimento delle derivazioni per monitorare i quantitativi di acqua effettivamente derivati.
Il tavolo interministeriale per l’emergenza siccità punterà molto sulla realizzazione di nuovi invasi, interventi sulla rete idrica per contrastare le perdite d’acqua e su opere infrastrutturali come impianti di ricarica e desalinizzatori. Finora, sono stati finanziati 21 progetti per oltre 480 milioni di euro. Nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sono previsti investimenti per la realizzazione di un Sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione (SIM), nonché investimenti relativi al Piano invasi, al fine di aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento idrico di importanti aree urbane e la resilienza delle reti.