“Nelle prossime ore scriverò a tutti i sindaci del Lazio chiedendo loro di adottare dei provvedimenti preventivi di risparmio idrico in tutti i Comuni della nostra regione”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine del tavolo indetto in prefettura assieme al Vicepresidnete Daniele Leodori, gli assessori regionali Roberta Lombardi e Mauro Alessandri, Protezione Civile, e Acea Ato 2, per la siccità che sta colpendo anche la sua regione. Zingaretti ha detto di aver già parlato anche con il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, sottolineando che per Roma e provincia al momento non è previsto alcun razionamento anche se la situazione “è grave”. Acea dovrebbe infatti avviare dal 22 giugno una riduzione della pressione idrica ai piani alti delle case, sperando che questo non sia il preludio a misure più drastiche.
Una pesante crisi idrica aveva già colpito la Capitale nell’estate 2017, quando la siccità prolungata determinò un abbassamento profondo del lago di Bracciano, da cui arriva circa l’8% dell’acqua di Roma. In alcuni quartieri della fascia sud-est fu necessario approvvigionare i cittadini di acqua potabile con delle autocisterne e l’amministrazione Raggi decise anche di togliere l’acqua ai nasoni, le celebri fontanelle della città, suscitando molte polemiche vista la loro scarsa incidenza sui consumi idrici totali della Capitale.
Tornando ad oggi, mercoledì 22 giugno è in programma l’avvio di un Osservatorio straordinario d’emergenza con Comune, Regione, Consorzio di bonifica e Autorità di bacino del Tevere. Il segretario generale di quest’ultima, Erasmo D’Angelis, ha detto: “C’è una forte preoccupazione per molte località ma non su Roma, dove la riserva idropotabile è in montagna nel reatino“. Si tratta del bacino del Peschiera, l’acquedotto che copre oltre il 70% dell’approvvigionamento di acqua potabile di tutta la provincia, su cui tuttavia c’è un monitoraggio costante.
“Il tema è che il clima sta cambiando – ha aggiunto D’Angelis – e dobbiamo cambiare anche noi. L’Italia ha un dato di perdite sulla rete clamoroso, con lo spreco delle condotte che arriva, a livello nazionale, al 43%. Acea su Roma ha fatto un forte recupero cinque anni fa con l’ultima ondata di siccità, dove la dispersione era al 43 e ora siamo al 28 percento”.