“Qualcosa di ambientalista” che hai fatto o sostenuto finora nella tua attività sociale o politica
Da 13 anni mi occupo di cambiamenti climatici, economia circolare, energie rinnovabili lavorando come divulgatore. Sulla stampa, nelle scuole, nei circoli, all’interno delle aziende con conferenze, eventi, presentazioni . Il mio scopo è accelerare la transizione ecologica con una comunicazione divulgativa efficace. Per questo ho scritto numerosi libri e migliaia di articoli.
Come ecologista ho fondato il Water Grabbing Observatory sulla sicurezza idrica, sostenuto l’Italian Climate Network. Questa è la mia prima esperienza civica.
“Qualcosa di ambientalista” che più ti preme nel programma comunale dei prossimi anni
L’ambiente deve entrare nella vita di tutti. Raccontando sopratutto gli impatti sull’occupazione, sulla salute e sulla qualità della vita dei milanesi. Credo dunque che sia prioritario il lavoro con i fondi straordinari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, 4,7 miliardi per milano che potranno davvero rendere milano più sostenibile e circolare. Nel programma comunale questi 4,7 miliardi dovranno essere spesi almeno per il 60% su tematiche come piani per lavori verdi, qualità dell’aria, miglioramento della rete di trasporti pubblici e leggeri, piani di adattamento ai cambiamenti climatici, efficientemente degli edifici. Iniziative che possono essere un volano per l’economia e la decarbonizzazione.
“Qualcosa di ambientalista” nella tua vita quotidiana privata
La bicicletta e il cammino sono due pratiche fondamentali, per la salute del corpo e dell’ambiente. Credo in un attivismo dei consumi, dove ogni prodotto va scelto in base all’impronta carbonica, idrica, al packaging e alla sua circolarità. Vorrei avere meno scarpe da trekking e zaini, che insieme ai viaggi per lavoro sono i miei ecopeccati. Infine il vino: sempre meglio quello del posto!