La legge n. 68/2015, “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”, è entrata in vigore il 29 maggio del 2015. Ha avuto un iter legislativo lungo, circa 21 anni, anche se alla fine è stata approvata in fretta e per questo presenterebbe delle imperfezioni.
Tre anni dopo l’entra in vigore della legge sugli eco reati è possibile fare un bilancio? Qual è il futuro della legge sugli ecoreati?
Ne abbiamo parlato con il magistrato Luca Ramacci, Consigliere di Cassazione, esperto in reati ambientali. Lo abbiamo raggiunto alla fine della sua lezione sull’inquinamento ambientale, la quinta lezione del corso di aggiornamento sugli ecoreati che si è svolto presso l’Università Bicocca, a Milano.
“Il futuro non è roseo perché manca una base di giurisprudenza significativa. I casi che sono arrivati alla Corte di Cassazione sono limitati. La legge presenta delle imperfezioni ma è comunque funzionale allo scopo”. Video intervista
L’anno scorso, due anni dopo l’entrata in vigore della legge, la Commissione d’inchiesta sugli Ecoreati aveva pubblicato una Relazione sull’attuazione della leggeevidenziando i punti di forza, gli ecoreati più diffusi e le problematiche che di fatto complicano l’attuazione della legge stessa.
Il corso sugli eco reati, 7 lezioni in tutto tenute da più relatori, fa parte del progetto “Ecore@ti: dal cittadino alle istituzioni. Strumenti per una tutela integrata dell’ambiente” che è stato cofinanziato da Fondazione Cariplo e coordinato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Bicocca.