Arrivano nuove norme di rendicontazione societaria in tema di sostenibilità ambientale che inaspriscono anche le responsabilità aziendale nei casi di attività dannose per la persona e per il pianeta. Il 10 novembre 2022 il Parlamento europeo ha approvato nuove norme sulla responsabilità d’impresa, che obbligheranno le più grandi aziende ad affrontare aspetti delle loro catene produttive, che potrebbero incidere sui diritti umani, sull’ambiente e sugli standard sociali.
Il Parlamento conta di porre fine al fenomeno del greenwashing (la pubblicità ambientale fuorviante) attraverso l’introduzione di requisiti di rendicontazione aziendali più dettagliati, fissati sulla base di criteri comuni in linea con gli obiettivi climatici dell’UE, .
Tali requisiti dovrebbero contribuire a rafforzare l’economia sociale di mercato dell’UE e gettare le basi per standard di rendicontazione sulla sostenibilità a livello globale.
Norme vincolanti oltreconfine
Le norme si applicheranno a tutte le grandi imprese dell’UE, indipendentemente dal fatto che siano quotate in borsa o meno.
Queste misure interesseranno anche le piccole e medie imprese quotate in borsa, queste ultime avranno tuttavia più tempo per adeguarsi alle nuove regole.
Il Parlamento insiste sull’applicabilità delle norme anche oltre i confini dell’UE, ovvero alle imprese extracomunitarie che svolgono un’attività consistente nell’UE (con fatturato superiore a 150 milioni di euro).
“L’Europa sta dimostrando al mondo che è davvero possibile garantire che la finanza, nel senso stretto del termine, non governi l’intera economia mondiale”, ha affermato il relatore del Parlamento Pascal Durand (Renew Europe, Francia) durante un dibattito in sessione plenaria.
Nel febbraio 2020, la Commissione europea ha pubblicato uno studio, dal quale è emerso che nell’UE soltanto una società su tre stava adottando una qualche forma di due diligence (diligenza dovuta), mentre il 70% delle imprese europee sosteneva le norme di due diligence a livello dell’UE.
Nel marzo 2021 il Parlamento ha invitato la Commissione a presentare una legge per proteggere meglio i diritti umani e le vittime nei paesi terzi e vietare le importazioni legate a gravi violazioni dei diritti umani come il lavoro forzato o minorile.
Scopri di più su come la politica commerciale dell’UE aiuta a promuovere i diritti umani e gli standard ambientali.
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