Lunedì 31 maggio la Commissione europea ha fornito orientamenti sulle norme sulla plastica monouso pubblicando un documento con le linee guida per l’applicazione della Direttiva UE 2019/904 sugli articoli monouso (Direttiva SUP), che entrerà in vigore il prossimo 3 luglio.
Ha inoltre adottato una decisione di esecuzione relativa al monitoraggio e alla comunicazione degli attrezzi da pesca immessi sul mercato e dei rifiuti di attrezzi da pesca raccolti.
“Tali norme mirano a ridurre i rifiuti marini derivanti dai prodotti di plastica monouso e dagli attrezzi da pesca e a promuovere la transizione a un’economia circolare basata su modelli commerciali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili” ribadisce la Commissione.
In base alle norme dell’UE del 2019 in materia di plastica monouso, entro il 3 luglio 2021 gli Stati membri devono garantire che determinati prodotti di plastica monouso non siano più immessi sul mercato dell’Unione. Gli orientamenti mirano a garantire che le nuove norme siano applicate correttamente e uniformemente in tutta l’UE. Il recepimento armonizzato nella legislazione nazionale è importante per il corretto funzionamento del mercato interno per quanto riguarda i prodotti disciplinati da tali norme. Gli orientamenti illustrano le definizioni e i termini chiave e sono stati sviluppati attraverso ampie consultazioni con gli Stati membri e interazioni con un’ampia gamma di parti interessate.
Per quanto riguarda la definizione di “plastica” che rientra nell’ambito di applicazione della direttiva, Bruxelles precisa che questa comprende anche quella a base biologica e biodegradabile, indipendentemente dal fatto che derivi da biomasse o che sia destinata a biodegradarsi nel tempo. Una definizione in contraddizione con la legge di recepimento italiana che teneva fuori dall’applicazione della norma i prodotti in bioplastica, consentendone l’utilizzo ove non fosse “possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti elencati nella parte B dell’allegato”. Un’interpretazione estensiva del testo comunitario su cui qualche giorno fa il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, aveva avviato un’interlocuzione con la Commissione Europea affinchè venisse accettata.
Si legge nelle linee guida della Commissione:
Qual è la definizione di plastica e di prodotti di plastica monouso ai sensi della direttiva SUP?
Ai sensi della direttiva, la definizione di plastica comprende i materiali costituiti da un polimero cui possono essere stati aggiunti additivi o altre sostanze, e che possono funzionare come componenti strutturali principali dei prodotti finiti, a eccezione dei polimeri naturali che non sono stati modificati chimicamente. La direttiva esclude vernici, inchiostri e adesivi. Gli orientamenti fanno ulteriore chiarezza, in particolare, sui termini “polimeri naturali” e “modifica chimica” per garantire un’attuazione uniforme in tutta l’UE.
I prodotti in plastica monouso includono i prodotti fatti di plastica in tutto o in parte, generalmente destinati a essere utilizzati una sola volta oppure per un breve periodo di tempo prima di essere gettati. L’UE li disciplina al fine di raggiungere gli obiettivi di tutela dell’ambiente e promozione della transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.
È inclusa la plastica biodegradabile?
Ai sensi della direttiva, la plastica biodegradabile/a base organica è considerata plastica. Attualmente non esistono norme tecniche ampiamente condivise per certificare che un determinato prodotto di plastica sia adeguatamente biodegradabile nell’ambiente marino in un breve lasso di tempo e senza causare danni all’ambiente.
Trattandosi di un settore in rapida evoluzione, la revisione della direttiva nel 2027 comprenderà una valutazione dei progressi tecnici e scientifici compiuti sul versante dei i criteri o una norma di biodegradabilità in ambiente marino applicabile ai prodotti di plastica monouso. Nel contesto del nuovo piano d’azione per l’economia circolare, la Commissione prevede di elaborare nel 2022 un quadro strategico sull’uso della plastica biodegradabile o compostabile, basato su una valutazione delle applicazioni in cui tale uso può essere vantaggioso per l’ambiente e dei criteri per tali applicazioni.
Si ricorda che la Direttiva SUP prevede che non vengano più immessi sul mercato dell’UE i seguenti prodotti in plastica monouso: posate, piatti, cannucce, palette, bastoncini per palloncini, bastoncini cotonati per la pulizia, alcuni prodotti in polistirene espanso (bicchieri e contenitori per alimenti e bevande) e tutti prodotti in plastica oxo-degradabile.
Per altri prodotti monouso come sacchetti, bottiglie, contenitori per bevande e alimenti per il consumo immediato, pacchetti e involucri, filtri per tabacco, articoli sanitari e salviettine umidificate, verranno introdotte delle misure di moderazione con limitazioni d’uso e consumo, prevenzione dei rifiuti attraverso etichettatura, nuove regole di “responsabilità estesa del produttore”.
Per quanto riguarda invece la decisione di esecuzione relativa al monitoraggio e alla comunicazione degli attrezzi da pesca e dei rifiuti di attrezzi da pesca raccolti, questa consente agli Stati membri di adempiere all’obbligo di riferire, a partire dal 2022, sugli attrezzi da pesca contenenti plastica immessi sul mercato e sugli attrezzi da pesca raccolti in mare. L’obiettivo è incentivare il recupero di tutti gli attrezzi da pesca e migliorarne, anche in questo caso, la gestione attraverso regimi di responsabilità estesa del produttore.
Maggiori informazioni sono disponibili nel sul sito della Commissione Europea e nelle domande e risposte.