“Lo scorso anno, come associazioni del riciclo, abbiamo lanciato un manifesto focalizzato sulle potenzialità del settore che costituisce il cuore dell’economia circolare e chiesto un contributo straordinario per il biennio 2021-2022 di 4 miliardi per l’innovazione tecnologica degli impianti. Ad oggi, purtroppo, quella richiesta non è stata ancora accolta. Auspichiamo un nuovo impulso all’economia circolare perchè si tratta di un comparto che muove circa 20 miliardi”. Lo ha sottolineato Cinzia Vezzosi, presidente Euric e vicepresidente Assofermet oggi nel corso del webinar ‘Le imprese del riciclo motore dell’economia circolare” organizzato insieme ad Unirima.
“Parallelamente a maggiori investimenti in impianti, occorrono riforme che garantiscano dinamiche competitive, affinchè venga pienamente applicato il principio della concorrenza: un concetto espresso anche dall’Antitrust, per cui il perimetro tracciato dal Decreto legislativo 116/2020 in materia di rifiuti urbani e di quelli speciali e’ discriminatorio per i gestori privati”, ha osservato
Francesco Sicilia, direttore generale di Unirima. “Servono interventi operativi e pragmatici, come un credito d’imposta per i riciclatori e sgravi fiscali per chi acquista materiali riciclati. L’idea di generare sovvenzioni al nostro settore è quanto mai attuale, a maggior ragione oggi che si parla sempre piu’ diffusamente di decarbonizzazione”, ha evidenziato Maurizio Foresti, vicepresidente Assorimap.
La politica
Al webinar hanno partecipato anche alcune parlamentari facenti parte delle commissioni Ambiente di Camera e Senato. Patty L’abbate, senatrice del M5s, ha detto: “Occorre creare una tassazione premiale per le aziende che creano circolarita’, a partire da un consistente aumento della concorrenza che consenta di rafforzare sempre di piu’ gli acquisti verdi”.
“Il Pnrr assegna maggior rilievo alla questione energetica perchè l’Italia patisce carenza di materie prime. Non dimentichiamoci però che la versione varata dal governo Draghi garantisce all’economia circolare più spazio rispetto ai testi precedenti”, ha dichiarato Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva.
“Per creare una politica industriale solida è indispensabile aiutare le pmi a entrare in modo strutturato nel mondo dell’economia circolare. La politica deve quindi impegnarsi ad accelerare gli investimenti per favorire concorrenza, competitività e miglior fiscalità per il settore”, ha osservato Rachele Silvestri, deputata di Fratelli d’Italia.
Per la presidente della commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta: “Non dobbiamo essere pessimisti nel rapporto tra Pnrr ed economia circolare. Molti profili devono ancora essere sviluppati, pensiamo per esempio alla riforma del fisco che ancora deve decollare e potrebbe rappresentare un volano di crescita enorme per tutto il settore”.