Ecolofobia? La parola l’abbiamo inventata noi, perché l’altra possibile, “Eco fobia” non è disponibile. Indica tutt’altra cosa, la paura di stare in casa da soli. L’ecolofobia non è necessariamente la negazione del cambiamento climatico, o la negazione del ruolo dei combustibili fossili e dell’azione umana nel cambio climatico. Certo ci sono anche queste punte estreme, ma prevalenti ora sono un fastidio psicologico e culturale verso le tendenze ecologiche, direi quasi in tutti i campi, collegato anche a una serie di interessi materiali economici che inducono a frenare la transizione ecologica, in genere col benaltrismo (dal più globale ” e allora la Cina?” fino ai paragoni più vicini e microscopici).
In lingua spagnola questo atteggiamento si chiama “retardismo” e si distingue nettamente dal negazionismo puro. L’articolo che accludiamo di Ferdinando Cotugno è una importante analisi di ciò che sta accadendo. Il Green New Deal, le iniziative della Commissione Europea, i contrasti che hanno generato, fino alla recente e ancora in corso cosiddetta protesta dei trattori sono il cuore dello scontro in atto in queste elezioni europee. Ci sono in mezzo anche questioni che vengono sollevate in buona fede in merito alla sostenibilità delle tecnologie verdi. Le auto elettriche sono veramente convenienti? Finiremo inondati di batterie non riciclabili né riutilizzabili? Si sta alimentando nuovo sfruttamento di materie rare nel terzo mondo?
Talvolta argomenti ecologisti vengono usati contro la transizione ecologica. I pannelli fotovoltaici invaderanno i campi agricoli? Per quanto riguarda le automobili non è la prima volta che succede. Perché limitare il traffico degli euro uno, due, tre eccetera si diceva? Meglio senz’auto si diceva. Ma dato che poi di fatto solo una minoranza degli abitanti delle grandi città vive senz’ auto, se fossimo rimasti agli euro uno saremmo ancora più invasi dallo smog.
Tornando al tema più generale, forse non è ancora stato abbastanza studiato. Ma indubbiamente tira un’aria diversa da pochi anni fa, quando quasi tutti sembravano coi Fridays For Future. Quali sono i luoghi comuni che stanno più circolando contro l’ecologismo? Quali sono fake news bell’e buone e quali rappresentano questioni davvero complesse? Aiutateci a rispondere. Intanto lo facciamo con Roberto Mezzalama martedì 9 aprile a Torino (h 18 30)