È arrivata la firma da parte del Ministro della Transizione Ecologica del nuovo Decreto biometano. Il provvedimento dà attuazione a quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per promuovere lo sviluppo del biometano favorendo la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti di biogas agricolo esistenti. La firma del MiTE arriva dopo il via libera sul Decreto da parte della Commissione europea dello scorso 8 agosto.
“È un risultato importante che dovrebbe dare nuovo slancio alle iniziative della filiera del biogas e del biometano agricolo. Ora attendiamo la pubblicazione del testo per avere il quadro di riferimento chiaro – dichiara Piero Gattoni, Presidente del CIB – . È necessario non fermarsi e accelerare con l’adozione dei criteri attuativi del decreto e l’apertura delle prime aste per permettere alle aziende agricole del settore di avviare gli investimenti il più velocemente possibile. La crisi energetica in atto impone un rapido cambio di passo verso un mix nazionale sempre più rinnovabile. La produzione di biometano è in questo senso un asset strategico per conseguire questo ambizioso obiettivo nel minor tempo possibile, contribuendo alla sicurezza energetica del Paese. Auspichiamo che il decreto venga pubblicato al più presto in Gazzetta ufficiale per poter sbloccare l’avvio delle prime procedure”.
-conclude Gattoni.
Grazie allo sviluppo del biometano, il nostro Paese (già secondo in Europa per produzione di biogas e tra le principali al mondo) potrà raggiungere l’obiettivo di oltre 4 miliardi di metri cubi di biometano al 2026, pari a circa il 30% dell’obiettivo del nostro Governo di sostituzione delle forniture di gas naturale importato dalla Russia, che permetterebbe di ridurre l’utilizzo dei gas a effetto serra di oltre l’80%.
Il Decreto supporterà la produzione di biometano sostenibile da immettere nella rete nazionale del gas per l’utilizzo nei settori dei trasporti e per gli usi finali. Lo schema del decreto sarà in vigore fino al 30 giugno 2026 e prevede un contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile; un incentivo sulla produzione, con tariffe differenziate sulla base dei costi degli impianti; contingenti di potenza annui messi a disposizione, in linea con gli impegni di spesa del PNRR, finalizzati a valorizzare il potenziale delle riconversioni degli impianti biogas esistenti e la nascita di nuove produzioni.
L’adozione del decreto, che entrerà in vigore solo dopo la registrazione della Corte dei Conti e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, permetterà l’avvio delle prime procedure entro la fine del 2022.
La misura rientra anche all’interno della strategia della Commissione europea REPowerEu per accelerare gli obiettivi di transizione ecologica e affrancarsi dalla dipendenza del gas russo. Il piano presentato prevede l’aumento della capacità produttiva di biometano fino a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030 all’interno dell’Unione Europea.