Distretti del Cibo in Piemonte, per un nuovo modello di sviluppo agroalimentare

Il 10 settembre si è tenuto il primo incontro degli otto distretti agroalimentari piemontesi con l’assessore Bongioanni. I Distretti, istituiti tra il 2022 e il 2024, che rappresentano diverse aree del territorio. Queste realtà aggregano produttori agricoli, enti locali, consorzi e associazioni con l’obiettivo di valorizzare le produzioni agroalimentari e il paesaggio rurale. La legge regionale del 2019 ha sancito la nascita di queste strutture in Piemonte, con lo scopo di sostenere pratiche ambientali, promuovere l’agricoltura biologica e recuperare terreni abbandonati

Distretti Cibo Piemonte

Il 10 settembre, presso Palazzo Piemonte, si è tenuto il primo incontro tra l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Paolo Bongioanni, e gli otto Distretti del Cibo attivi in Piemonte. L’assessore ha sottolineato l’importanza della delega al cibo: “La delega specifica al Cibo è stata voluta dal ministro Lollobrigida. Sono il primo in Italia ad averla. Il nostro obiettivo è sviluppare una filiera agroalimentare corta che parta dai prodotti locali e coinvolga produttori, commercianti e ristoratori. A fine mese presenteremo la nostra offerta al G7 dell’agricoltura di Ortigia, al Salone del Gusto e al Vinitaly“.

All’incontro hanno partecipato gli otto Distretti del Cibo piemontesi, nati tra il 2022 e il 2024, che rappresentano diverse aree del territorio. Questi Distretti riuniscono produttori agricoli, enti locali, consorzi e associazioni per valorizzare le produzioni agroalimentari e il paesaggio rurale. La legge regionale del 2019 ha istituito i Distretti del Cibo in Piemonte, con l’obiettivo di sostenere pratiche ambientali, promuovere l’agricoltura biologica e recuperare terreni abbandonati.

L’assessore Bongioanni ha espresso la necessità di trasformare l’eterogeneità dei Distretti in un punto di forza. La Regione intende istituire un tavolo di coordinamento e creare una partecipata regionale per la promozione del prodotto-cibo, simile a quanto fatto dai Consorzi per i vini e dalle Atl per il turismo. Bongioanni ha dichiarato: “Per permettere ai Distretti di operare in modo efficace, stiamo pensando a una nuova legge regionale che garantisca risorse finanziarie stabili, al di là della dipendenza dai bandi europei”.

Nonostante la loro recente istituzione, i Distretti del Cibo hanno già avviato progetti innovativi. Il Distretto della Frutta di Manta ha integrato 10 nuovi Comuni nel progetto di gestione dei 12.000 lavoratori stagionali, mentre il Distretto biologico del Cebano si distingue per il recupero di colture storiche e terreni dismessi, ottenendo un riconoscimento a livello europeo. Inoltre, il Distretto Terre da Tastè punta alla fornitura di cibo a km 0 nelle mense scolastiche e aziendali, mentre il Distretto del Roero ha avviato un progetto per il rilancio del Mercato di Canale.

Questo incontro segna l’inizio di un percorso ambizioso per valorizzare l’agroalimentare piemontese e promuovere i prodotti locali a livello nazionale e internazionale.