Il via libera alla discarica di Magliano Romano per i rifiuti di Roma si fa sempre più concreto. Secondo quanto riportato nel corso della seduta del 4 febbraio della commissione Trasparenza, la direzione Ambiente del Lazio ha firmato la determina di compatibilità ambientale sulla riclassificazione del sito a nord della Capitale “da inerti a rifiuti speciali non pericolosi”. Un passaggio che secondo le associazioni e l’amministrazione comunale di fatto corrisponde ad un nuovo impianto, con la conseguenza della necessità di una autorizzazione ex novo. Magliano Romano, infatti, al momento accoglie scarti inerti di lavorazione edile e, secondo il nuovo iter avviato, potrebbe accogliere anche altre tipologie di rifiuti, tra cui quelli urbani, al servizio dell’Ato di Città metropolitana di Roma Capitale. Questo significa che il nuovo sito coprirebbe i bisogni di Roma città e dei 24 Comuni dell’ex provincia.
Numerose le obiezioni alla gestione dell’iter di autorizzazione, che non prende in considerazione secondo Carlo De Falco, presidente dei Gruppi ricerca ecologica, tutte le criticità evidenziate da comitati e amministrazioni pubbliche e anche varie pronunce in senso contrario da parte della giustizia amministrativa.
Di “atteggiamento ondivago” da parte dell’amministrazione regionale ha invece parlato Francesco Mancini, sindaco di Magliano Romano, a proposito del procedimento. Secondo Mancini, le due tipologie di impianto, inerti e rifiuti speciali non pericolosi, prevedono infatti condizioni molto diverse tra loro e in altre occasioni la Regione ha mostrato di riconoscerlo. “In contemporanea vanno avanti altri due procedimenti riferiti allo stesso sito – ha ricordato il sindaco: la logica vorrebbe quindi che essi fossero riunificati con quello di riclassificazione. Inoltre – a dire del sindaco – anche a proposito dell’impianto ad oggi esistente si sono verificati casi di superamento dei limiti di legge di alcuni valori ed esiste il sospetto di una produzione di percolato. In ogni caso, l’impianto esistente è ritenuto del tutto inidoneo alla nuova destinazione, quindi l’amministrazione comunale è pronta ad agire in tutte le sedi ove le richieste della cittadinanza non trovino considerazione in sede regionale”.