“L’Italia conta un quinto della mortalità prematura in Europa derivante dall’inquinamento atmosferico ed è, quindi, un vero peccato che i parlamentari europei non abbiano seguito l’opzione definita dalla Commissione ENVI che fissava il termine per il rispetto dei limiti al 2030″. Così Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, sul testo approvato dal Parlamento europeo per la nuova Direttiva sulla Qualità dell’Aria Ambiente che prevede un significativo abbassamento dei limiti per gli inquinanti entro il 2035.
“La delibera è, comunque, un passo avanti importante che ci auguriamo convinca le nostre amministrazioni e i governi europei che i cittadini chiedono loro vera protezione dall’inquinamento dell’aria. Una protezione che va messa in atto sin d’ora con decisione e serietà” aggiunge Gerometta.
Una delibera che si pone nell’ambito della negoziazione volta a riformare la Direttiva oggi vigente, “ormai lontana anni luce dall’evidenza scientifica emersa nell’ultimo decennio circa il danno causato dall’inquinamento atmosferico alla salute umana – sottolinea la onlus ambientalista – e che riconosce il diritto dei cittadini di rivolgersi ai tribunali al fine di ottenere la protezione del loro diritto di respirare aria pulita laddove le autorità preposte non adempiano agli obblighi ad esse demandati oltre che il diritto di essere risarciti ove il loro diritto sia stato violato”.
“Un successo della ricerca epidemiologica ambientale costante e continua, nella sintesi delle evidenze attraverso le revisioni sistematiche, nelle raccomandazioni come le WHO Air Quality Guidelines, e nelle attività di advocacy che si sono susseguite” fa notare Francesco Forastiere, epidemiologo e professore all’Imperial College e fra i contributori delle nuove Linee Guida dell’OMS. “Quelli che erano semplici risultati della ricerca si sono trasformati in un provvedimento di legge che protegge la salute di tutta la popolazione europea.”