“La revisione della Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD) è stata ufficialmente adottata dal Parlamento europeo, segnalando che l’Europa si sta preparando a rendere verde una delle maggiori fonti di emissioni climalteranti del continente”. Così lo European Environment Bureau, la rete di oltre 170 organizzazioni ambientali europee, a proposito dell’approvazione del testo della cosiddetta normativa “case green” che passa ora al negoziato con i Paesi membri.
“Mentre l’Europa lotta con l’aumento del tasso di povertà energetica verificatosi nell’ultimo anno, il testo adottato oggi (martedì 14 marzo, ndr) è un passo importante verso un’ondata di ristrutturazioni di cui beneficeranno milioni di persone che vivono in case fredde con bollette costose – prosegue l’EEB – la legge stabilirà uno standard minimo di prestazione energetica per gli edifici, quindi indirizzerà i finanziamenti dell’Ue per aiutare i governi nazionali a migliorare le condizioni degli edifici con le peggiori prestazioni. Per garantire che le esenzioni e le tempistiche estese non annacquino gli sforzi di ristrutturazione, la legge ha anche fissato un limite per le deroghe al 22% delle case più inefficienti”.
La rete ambientalista sottolinea che il testo “include anche un quadro sulla Whole Life Carbon (WLC), che calcola come tagliare le emissioni di CO2 in tutte le fasi di vita di un edificio. Questo incoraggerà un’ondata di innovazioni industriali di materiali a basse emissioni e un migliore riciclo dei rifiuti edili”.
Caldaie a gas, l’azione delle lobby
Secondo EEB ci sono però delle criticità nella revisione della normativa, che riguardano il gas, di cui il riscaldamento europeo rappresenta il maggior mercato mondiale: “Mentre il testo richiede la tanto necessaria eliminazione delle caldaie a gas, il pesante sforzo di lobbying da parte dell’industria ha portato a un’esenzione per i combustibili fossili, con il pretesto di un sistema ibrido. Se non viene affrontata nel trilogo o nei prossimi regolamenti sulla progettazione ecocompatibile, questa rischia di diventare una battuta d’arresto che vincolerà i cittadini ad una fonte energetica costosa, inaffidabile e inquinante per i decenni a venire“.
“Una transizione energetica efficiente ed equa, che garantisca una qualità di vita dignitosa nelle case per tutti è essenziale per il benessere dei cittadini, quanto lo è per la sicurezza e l’indipendenza dell’Europa. Chiediamo ora ai responsabili politici coinvolti nel processo di trilogo di prendere la crisi energetica in corso come una lezione da non ripetere e mantenere, se non aumentare, il livello delle ambizioni della EPBD votata oggi”.