Aspiag Service, la concessionaria del marchio Despar per Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia, ha recentemente raggiunto un importante traguardo nel suo impegno per una maggiore sostenibilità e la riduzione della carbon footprint. Con un totale di 255 punti vendita diretti e 306 affiliati, l’azienda introdurrà nel mercato 40 milioni di shopper compostabili, forniti dai partners licenziatari del marchio Mater-Bi di Novamont, società di Versalis (Eni).
Queste buste, realizzate con il 50% di materia prima proveniente da fonti rinnovabili, sono biodegradabili e compostabili in conformità alla norma internazionale EN 13432. Questa scelta si allinea alla logica circolare della seconda vita dei prodotti, poiché, una volta utilizzate, possono essere riciclate seguendo le indicazioni delle Amministrazioni locali. In particolare, possono essere impiegate per raccogliere la frazione organica dei rifiuti e trasformate in compost, sia attraverso le compostiere domestiche che negli impianti di compostaggio industriali.
Nicola Pedron, Direttore Acquisti Non-Food di Aspiag Service-Despar, ha sottolineato l’importanza di questa scelta nell’ambito dell’impegno a lungo termine per la sostenibilità dell’azienda. Ha dichiarato: “Con questa scelta proseguiamo nel nostro impegno legato alla sostenibilità, iniziato molti anni fa. Siamo molto soddisfatti di questo traguardo, che si inserisce all’interno della strategia di sostenibilità complessiva aziendale”.
Alessandro Ferlito, Direttore Commerciale di Novamont, ha elogiato la collaborazione con Aspiag Service Despar Nordest, sottolineando il ruolo cruciale della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) nella promozione di buone pratiche di sostenibilità.
Il sacchetto in Mater-Bi scelto da Aspiag Service è realizzato con materie prime che includono il bio-butandiolo, ottenuto mediante la fermentazione di zuccheri grazie a una tecnologia proprietaria. Questa tecnologia, sviluppata nel sito di Bottrighe, in provincia di Rovigo, ha un’impronta ecologica significativamente inferiore rispetto al butandiolo tradizionale, con una riduzione del 50% delle emissioni di carbonio. L’impianto Novamont, attivo dal 2016, ha una capacità produttiva di oltre 30.000 tonnellate/anno di bio-butandiolo, rappresentando un investimento di oltre 100 milioni di euro. La scelta di utilizzare il bio-butandiolo si allinea con l’impegno dell’azienda verso una produzione più sostenibile.