La Cgil si era già espressa con un giudizio profondamente negativo sul ddl “Salva Milano” approvato alla Camera per i contenuti legati a una non condivisibile sanatoria, ma il testo ora in discussione al Senato ha caratteri ancor più preoccupanti ed è destinato ad avere effetti dirompenti e irreversibili su tutto il territorio nazionale. Occorre un profondo e radicale cambiamento del suo impianto.
L’eliminazione della previsione di un riordino della materia, anche se avrebbe verosimilmente richiesto tempi più lunghi di sei mesi, e la proposta di un’interpretazione di norma autentica su alcuni punti, pongono diversi e sicuramente non minori problemi. Si amplia l’ambito di applicazione della ristrutturazione edilizia, includendo ora anche il cambio di funzione e sovrapponendo di fatto questa al campo della rigenerazione urbana.
Il tema non è tanto opporsi alla densificazione urbana, ma è soprattutto quello di rispondere alle esigenze di rigenerazione urbana cui devono essere inseriti gli interventi sulla città esistente, evitando carichi urbanistici non sostenibili, peraltro senza adeguato corrispettivo economico che assicura anche la dotazione di servizi. Occorre riaffermare con nettezza la necessità di un governo pubblico delle trasformazioni urbane, contrastando un mercato libero senza regole.
Questo disegno di legge è profondamente sbagliato, chiediamo sia modificato con interventi che vadano nella direzione delle nostre istanze. Va ribadita la necessità e urgenza di una normativa di riordino complessivo della disciplina di settore che riaffermi la validità di piani attuativi, necessari in presenza di trasformazioni significative. Questi – si sottolinea infine – sono importanti per orientare i processi ormai ineludibili di rigenerazione nelle città, con ambiti a volte da ripensare, carenti di servizi e verde, dove la modalità di intervento non può essere solo legata alla componente edilizia e dove bisogna garantire servizi adeguati, in un percorso che veda la partecipazione attiva della cittadinanza per perseguire obiettivi anche di carattere sociale e ambientale, affrontando le tante disuguaglianze urbane e le transizioni che stiamo attraversando.