Con una sentenza importante, il Consiglio di Stato ha parzialmente sospeso la disciplina sulle aree idonee per gli impianti da fonti rinnovabili, contenuta nel Dm 21 giugno 2024. Il Decreto, che è nato per dare attuazione al Dlgs 199/2021, prevedeva un sistema di individuazione delle superfici idonee e non idonee che, secondo il giudice, potrebbe risultare non conforme alla normativa nazionale.
La disposizione sospesa (art. 7, comma 2, lettera c) conferiva alle Regioni la possibilità di escludere alcune aree già classificate come idonee dalla normativa nazionale. Una scelta che ha sollevato preoccupazioni per il rischio di generare disparità territoriali e ritardi nei progetti di ripotenziamento, soprattutto nel settore eolico. La sentenza del Consiglio di Stato ha ricevuto l’approvazione del Coordinamento Free (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), la maggiore associazione italiana attiva nella promozione dell’efficienza energetica e transizione ecologica in un quadro di creazione di un modello sociale ed economico ambientalmente sostenibile. L’associazione sostiene che la sentenza rappresenti un passo avanti verso la creazione di un quadro normativo più armonizzato.
Sul tema è appunto intervenuto Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento FREE: «È fondamentale evitare frammentazioni territoriali che possano ostacolare il raggiungimento degli obiettivi climatici e penalizzare gli investimenti nelle rinnovabili. Il nostro Paese non può permettersi rallentamenti nella lotta al cambiamento climatico. Una maggiore coerenza fra i provvedimenti autorizzativi e quelli di supporto allo sviluppo delle rinnovabili, come l’energy release o il futuro FER X, consentirebbe di ridurre i costi per lo Stato e d’offrire alle imprese energia a prezzi minori, come già avviene in Paesi come la Spagna».
La sospensione, valida fino alla sentenza di merito prevista per il 5 febbraio 2025, offre, a giudizio del Coordinamento FREE, un’importante opportunità per il legislatore di rivedere l’attuale normativa e garantire che le disposizioni siano in linea con il Dlgs 199/2021, che mira a favorire una rapida espansione delle fonti rinnovabili.
«Chiediamo al Governo e alle Regioni di lavorare insieme per superare queste criticità e assicurare che le procedure di individuazione delle aree idonee siano snelle, trasparenti e quanto più possibile omogenee tra le varie regioni per rispondere in maniera efficiente alle sfide che ci attendono», aggiunge Piattelli.
A conclusione dell’intervento, il Coordinamento ha lanciato un invito alle istituzioni a sfruttare questo momento per rafforzare la fiducia degli operatori del settore e delle comunità locali verso una transizione energetica giusta e partecipata, fiducia che passa anche e soprattutto attraverso la definizione di regole chiare, omogenee e rispettose degli obiettivi nazionali. Tutti elementi imprescindibili per accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili e garantire la sicurezza energetica, la competitività al nostro Paese e la sua rapida decarbonizzazione.