Via libera dal Consiglio dei Ministri al cosiddetto “Ddl Semplificazioni”. Martedì 26 marzo il Cdm ha approvato, su proposta del ministro Paolo Zangrillo, un disegno di legge che interviene in diversi settori, con l’obiettivo prima di tutto di realizzare il Pnrr, che impone di rivedere 600 procedure entro il 2026, le prime 200 entro quest’anno, e in secondo luogo di “avere una Pubblica amministrazione capace di erogare servizi a cittadini e imprese all’altezza delle loro aspettative. Perchè non può esserci buona crescita senza buona amministrazione”.
Il provvedimento contiene qualche novità anche sulla gestione rifiuti.
“Stiamo lavorando intensamente per migliorare tutti quei meccanismi, quelle procedure, quelle regole che disciplinano il rapporto con i nostri utenti, trasformando la burocrazia da ostacolo in opportunità, in una logica di confronto, di dialogo e di ascolto delle istituzioni e delle associazioni di categoria”, ha detto il ministro Zangrillo.
Il Ddl introduce un cambiamento molto significativo per il conferimento degli scarti da potature o sfalci, relativamente alle imprese che fanno servizio di giardinaggio presso privati. Nel caso in cui questi materiali non siano esclusi dal regime sui rifiuti (articolo 185, cit.) o non sia possibile qualificarli come sottoprodotti (articolo 184-bis, cit.), devono essere qualificati come “rifiuti”. Fino ad oggi però la natura di rifiuto, e quindi il suo conferimento, cambiava a seconda della provenienza. Gli sfalci prodotti nell’ambito di una attività di manutenzione del verde privato posta in essere da un’impresa assumevano la natura di rifiuti speciali e in quanto tali non potevano essere conferiti in un centro di raccolta comunale. Il ddl semplificazioni li assimila invece ai rifiuti urbani, esattamente come gli sfalci e le potature prodotti nell’ambito di un’attività di manutenzione del verde pubblico e quelli prodotti nell’ambito di una attività del verde privato “fai da te”.