Energia, porti, rifiuti e sanità: sono questi i temi principali contenuti nel ddl concorrenza che sta per approdare in Consiglio dei ministri, in tempo per un’approvazione entro luglio che rispetti la scadenza concordata con Bruxelles nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il testo del disegno di legge è ancora in via di definizione ma si sarebbero già raggiunte intese di massima su diversi capitoli, tra cui un intervento per dare tempi certi alle procedure per l’autorizzazione degli impianti di smaltimento rifiuti. Per il riordino dei servizi pubblici locali dovrebbe invece essere prevista una apposita delega.
La riforma della concorrenza fa parte, insieme alle semplificazioni, di quel pacchetto di riforme “abilitanti” per migliorare il contesto dell’attività economica e spingere sulla “ripartenza”. Il testo, si apprende da fonti governative, ha tenuto conto dellle indicazioni dell’Antitrust che a fine marzo aveva colto l’invito del presidente del Consiglio, Mario Draghi, redigendo un documento con tutti i punti su cui era più urgente intervenire.
Una voce di peso riguarderà le procedure per le autorizzazioni per gli impianti di smaltimento dei rifiuti che avranno “tempi certi” (probabilmente non oltre i 15 giorni), mentre il ddl non dovrebbe affrontare la questione del trasporto pubblico locale. Ampio spazio sarà dato anche al comparto dei farmaci, affrontando il tema della distribuzione, ma si dovrebbe rimettere mano anche alla disciplina dei farmaci bio-similari e alla rimborsabilità dei farmaci equivalenti. Novità dovrebbero arrivare anche per i criteri di scelta della dirigenza medica, come le commissioni esaminatrici che saranno extra-Regione.