Non solo le isole minori. Dall’arcipelago delle Tremiti alle Pelagie, con Lampedusa e Linosa, ai comuni di Pollica e Maratea, si allunga l’elenco delle ordinanze sindacali, ex art. 50 del D.Lgs. n. 267 del 2000 (Testo Unico degli Enti Locali), che mettono al bando le stoviglie monouso non compostabili.
E se le isole minori hanno in comune condizioni particolari nella gestione dei rifiuti, come il trasporto dei rifiuti stessi e l’aumento della popolazione nella stagione estiva, è l’ordinanza sindacale del comune di Pollica a fare da apri pista sulla terraferma. “Dopo il decreto Minniti – D.L. n. 14/2017, legge di conversione n. 48/2017 – il sindaco può emettere ordinanze per superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio, dell’ambiente e del patrimonio, o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana” ha precisato ad Eco dalle Città, Giuseppe Petillo, responsabile dell’area amministrativa che svolge le funzioni di vicesegretario del comune.
Pur non essendoci un divieto legislativo espresso di usare e commercializzare stoviglie non compostabili, la scelta dei quattro comuni di escluderne l’uso è in linea con le normative e le direttive comunitarie vigenti sulla riduzione dei rifiuti e sul riciclo, e con quelle in arrivo (come la proposta di direttiva di mettere al bando 10 prodotti in plastica monouso e tra questi ci sono anche le stoviglie).
Esclusione che nelle 4 ordinanze è stata motivata con la necessità di ridurre i rifiuti indifferenziati, l’inquinamento dei mari, i costi di gestione, contribuire all’aumento della percentuale di raccolta differenziata, favorendo l’uso di imballaggi e stoviglie biodegradabili e compostabili, da avviare al riciclo con la raccolta differenziata dell’organico.
I costi della gestione dei rifiuti ricadono sulla comunità. E se di primo acchito il costo che i cittadini e i commercianti percepiscono è quello che pagano come tassa sui rifiuti, bisogna considerare che la produzione e la gestione dei rifiuti ha anche altri costi, non meno importanti. C’è infatti anche un costo in termini ambientali da non trascurare dovuto non soltanto all’uso delle materie prime per produrre imballaggi o altri beni ma anche all’impatto ambientale della gestione dei rifiuti, dallo smaltimento e/o incenerimento al riciclo stesso.
Nel caso delle isole minori la gestione comporta costi aggiuntivi dovuti alla necessaria movimentazione dei rifiuti verso la terraferma. Costi che si moltiplicano nella stagione estiva con l’aumento delle presenze sulle isole e dunque con l’aumento della produzione dei rifiuti.
Al fine di incentivare il cambio di abitudini da parte di cittadini, visitatori e commercianti, l’emanazione dell’ordinanza è accompagnata, come nelle isole Tremiti, da un progetto di comunicazione e sensibilizzazione sull’importanza della riduzione e gestione dei rifiuti, che di fatto riduce anche i costi di gestione. La prima ordinanza emanata è proprio quella delle Tremiti, la n. 1 del 21 aprile 2018, che dal primo maggio 2018, rivolgendosi sia ai commercianti sia ai cittadini, non consente l’uso dei sacchetti non biodegradabili e delle stoviglie monouso in plastica,ma soltanto in materiale compostabile. L’ordinanza vale anche per le associazioni e gli enti che organizzano feste pubbliche e sagre. Per completare il cerchio della gestione dei rifiuti attraverso un sistema che sia davvero efficace ed efficiente, con il progetto che la cooperativa Ekoe ha sviluppato per le isole Tremiti “arriveranno anche le compostiere elettriche di comunità che possono diventare uno strumento utilissimo per abbassare i costi della raccolta del rifiuto organico, evitando di incorrere nei gravosi costi per il trasporto dell’umido sulla terraferma”, ci dice Giuseppe Sarua Cinquegrana, responsabile della cooperativa Ekoe.
Le altre ordinanze che mettono al bando la plastiche monouso sono più recenti.
Quella del comune di Lampedusa e Linosa è del 2 luglio e si applicherà dal 31 agosto.
L’ordinanza che mette al bando il monouso non compostabile dal 3 luglio è approdata anche sulla terra ferma, a Pollica in cui il sindaco vieta “in tutto il territorio comunale, compreso le spiagge e tutta la fascia costiera, l’uso di piatti e posate di plastica, il cui costo di conferimento ricade tutto sul bilancio contabile dei Comuni sul bilancio ecologico di tutto il territorio con l’aumento di emissione di gas serra e aggravamento del processo industriale di smaltimento …” .
Può un’ordinanza sindacale affrontare un tema così sentito e importante come quello del littering, mettendo al bando le stoviglie in plastica monouso e contribuendo alla riduzione dei rifiuti sul territorio?
Giuseppe Petillo non ha dubbi : “L’ordinanza sindacale è capace di travalicare le regole ordinarie di gestione di fenomeni umani e sociali, a condizione di non incidere su materie coperte da riserva assoluta di legge e di non violare i principi dell’ordinamento giuridico.”
Il 5 luglio anche il comune di Maratea ha emanato l’ordinanza che da questa stagione estiva mette al bando le stoviglie non compostabili in occasione delle feste pubbliche e delle sagre; divieto che dal primo gennaio 2019 si estenderà a tutto il territorio comunale.
Le sanzioni da applicare per il mancato rispetto delle ordinanze vanno da 25 a 500 euro e nelle Tremiti è prevista espressamente la sospensione dell’attività di vendita se il trasgressore incorre per più di due volte nella stessa sanzione.
Ordinanza Isole Tremiti
http://www.comune.isoletremiti.fg.it/mc/mc_p_dettaglio.php
Ordinanza Lampedusa e Linosa
Ordinanza Pollica
http://www.comune.pollica.sa.it/dettaglio_comune.php?id=125&ref=1
Ordinanza Maratea
http://egov.hseweb.it/maratea/mc/mc_gridev_dettaglio.php?x=&id_pubbl=13671&interno=1#