Dai Blur ai Chemical Brothers, al Lucca Summer Festival si son dimenticati della raccolta differenziata

Abbiamo partecipato a due dei principali eventi in cartellone al Lucca Summer Festival 23 e, con grande stupore, ci siamo accorti che è sparita la raccolta differenziata mentre al concerto dei Chemical Brothers non c’erano nemmeno i cestini dell’indifferenziato costringendo i 10 mila arrivati al Lido di Camaiore a gettare tutto per terra

Il Lucca Summer Festival è probabilmente uno dei festival musicali italiani dal vero respiro internazionale. Non che gli altri disseminati in giro per lo Stivale non abbiano ospiti internazionali, ma se questi devono proprio scegliere un luogo per la loro unica data in Italia è molto probabile che la scelta ricada su Lucca. E così è stato per il concerto dei Blur di sabato 22 luglio e quello (rinviato) dei Chemical Brothers svoltosi il 2 settembre a Camaiore.

Come sempre accade, noi di Eco, non abbiamo le competenze per valutare le performance degli artisti ma ci limitiamo a osservare e valutare la sostenibilità dell’evento. Un punto di vista da semplici spettatori che può essere da stimolo per gli organizzatori sopratutto sul fronte della produzione e gestione dei rifiuti e perché no, anche in vista dell’obbligatorietà del CAM Eventi per le prossime edizioni.

Mobilità

Il 22 luglio a Lucca c’erano poco più di 35 mila spettatori all’esterno delle Mura Storiche, pari a quasi la metà di tutta la popolazione lucchese. E quindi, nonostante il flusso enorme di persone arrivate per ascoltare l’unica data italiana dei ragazzi di Colchester, le infrastrutture viarie hanno retto, qualche ingorgo e fila di automobili c’è stato (come in uscita dall’autostrada e per colpa dei furbetti che cercavano di parcheggiare in pieno centro), e dunque possiamo ipotizzare che la maggioranza dei partecipanti si è mossa con mezzi diversi dall’auto privata scegliendo una mobilità più sostenibile.

Stesso discorso anche per il concerto del 2 settembre a Bussoladomani (Lido di Camaiore), dove i circa 10 mila partecipanti si sono mossi principalmente con mezzi alternativi per ascoltare e vedere i Chemical Brothers. In molti hanno raggiunto il luogo dell’evento a piedi e in bicicletta e altri si sono serviti delle navette gratuite da e per la stazione di Viareggio.

Rifiuti

Una organizzazione davvero perfetta in tutti i suoi aspetti quella orchestrata da D’Alessandro e Galli con un unico punto nero: i rifiuti.

Infatti, come quasi sempre accade – e il Lucca Summer Festival non fa eccezioni – i rifiuti sono probabilmente l’ultimo dei problemi che gli organizzatori vogliono affrontare durante i grandi eventi. Nel senso che si risolve troppo facilmente la questione con un unico cestino, con buona pace per ambiente e raccolta differenziata, e per la gioia e la felicità dei gestori di discariche e inceneritori al costo (non inferiore) di 130 euro a tonnellata. Ovviamente delle soluzioni ci sono, come quelle messe a punto quest’anno da Erica e Conai o come l’ultima arrivata della Onlus Plastic Free. In alternativa c’è sempre il metodo Eco dalle Città vincente fin dal 2016.

Il concerto dei Blur a Lucca

All’interno del recinto allestito per l’occasione non esisteva nessun punto per la differenziazione dei rifiuti, nonostante si sarebbero potuti prevedere facilmente dei contenitori dedicati per alcuni materiali (come ad esempio la plastica) in quanto il 90% dei rifiuti prodotti dagli avventori era composto da bicchieri e bottigliette in plastica. Mentre si sarebbe decisamente potuto fare molto di più per quanto riguarda i rifiuti prodotti dagli stand che somministravano bevande e cibarie varie, in quanto anche loro gettavano tutto nello stesso contenitore.

A un certo è apparso addirittura un bidoncino per la raccolta dell’organico che stava per farci ricredere nel nostro giudizio, ma il dubbio è durato ben poco. Probabilmente il cartello che recitava la scritta “Raccolta Differenziata Organico” era il residuo di qualche sagra o festa di quartiere. Infatti sbirciando al suo interno c’era solo plastica e qualche carta.

Il concerto dei Chemical Brothers

Se alle Mura Storiche c’erano per lo meno dei cestini/bidoni per l’indifferenziato alla Bussoladomani nemmeno quelli. Anzi un cestino c’era ma non faceva parte dell’organizzazione (se così si può dire, nda), era un normale cestino porta rifiuti adatto a un parco e non a un concerto con 10 mila persone. E infatti dopo la prima mezz’ora era diventato l’oggetto più fotografato di tutto l’evento (oltre alle stupende scenografie ideate dai Chemical) con la sua montagnetta di rifiuti tutt’attorno. In pratica il pubblico non aveva alternative che buttare i rifiuti per terra.

Addirittura, scherzando con un turista inglese sulla gestione rifiuti, questo ci ha fatto notare che anche il token (la moneta alternativa che prende sempre più piede negli eventi di queste dimensioni, ma non solo) è un rifiuto monouso, in quanto spendibile solo per quel concerto e se per qualche motivo non veniva utilizzato sarebbe rimasto un poco pratico souvenir (in plastica anche quello).

Insomma a salvare in qualche modo l’evento (ma questo vale solo per il concerto dei Blur) è stato l’utilizzo di bicchieri in PET riciclato che, a quanto dichiarato dal produttore, conteneva solo una componente del 20% di PET vergine. Mentre al Lido di Camaiore i bicchieri erano esclusivamente in plastica.

La conclusione è semplice, se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, il Lucca Summer Festival ha tutte le carte in regole per diventare in futuro un evento dal ridottissimo impatto ambientale, o meglio, un evento che attraverso una corretta gestione dei rifiuti può aiutare la Toscana a dare il meglio anche sul fronte della gestione rifiuti.