Cumuli di spazzatura che invadono strade e marciapiedi e i cittadini decidono di fare da sè. L’emergenza rifiuti a Roma non accenna a diminuire, così in alcuni quartieri dove la situazione è ben oltre il limite, alcune persone hanno deciso di tentare una ripulita di fortuna. E’ il caso del Pigneto, una delle zone più colpite dal caos spazzatura: sabato 3 e domenica 4 luglio decine di residenti, che si sono chiamati a raccolta sui social, armati di tute, mascherine e guanti hanno cominciato a liberare i marciapiedi dai sacchetti abbandonati e marciscenti.
L’iniziativa è nata tra alcuni aderenti al gruppo ‘Amici del Pigneto’ e ha avuto subito alcune adesioni. Primo appuntamento sabato in via Forteguerri dove si trovano gli uffici della Asl. Scene di cumuli di sacchetti e spazzatura anche al Quadraro dove in via dei Ciceri un murales non ancora terminato è stato letteralmente sommerso da un muro di rifiuti.
Tuttavia non è chiaro dve sia stata portata la spazzatura raccolta, visto che il problema non è solo quello della raccolta deficitaria da parte di Ama ma anche quello degli impianti saturi e della mancanza di sbocchi alternativi adeguati. A questo proposito Virginia Raggi, in veste di sindaca della città metropolitana, ha annunciato l’imminente ordinanza per aprire la discarica di Albano, come preannunciato nei giorni scorsi e nonostante la contrarietà del Consiglio Comunale della cittadina dei Castelli: “Ho chiesto ai miei uffici di fare un’ordinanza immediata per la riapertura della discarica di Albano, che è una di quelle che la Regione Lazio continua a tenere chiusa – ha detto – la sua riattivazione ci consentirà di trovare nuovo sbocco per i rifiuti”.
La sindaca ha sottolineato inoltre di aver “consegnato la cartografia con l’area metropolitana a Regione, ministero e Prefettura per individuare, perché questo devono fare le Città metropolitane, le aree dove costruire impianti di trattamento e discariche. Io la mia pianificazione territoriale l’ho fatta – ha aggiunto Raggi -. Ora saranno i privati a dover aprire impianti o discariche nelle aree utilizzabili. Ognuno deve fare la sua parte e anche la Regione Lazio deve fare il suo: aprire le discariche, altrimenti il sistema si blocca”. Raggi ha poi proseguito sottolineando l situazione delle discariche nel territorio della regionale: “Da aprile è stata chiusa la discarica di Roccasecca. Quindi oggi nel Lazio funzionano solo due discariche: Viterbo e Civitavecchia”. Inoltre “da quello che ci è stato detto dalla Regione Lazio, la discarica di Civitavecchia chiuderà a metà agosto”. Vuol dire che “il Lazio funzionerà con una sola discarica, aumentando i problemi non solo a Roma, ma in tutti i Comuni”.