Primi passi per l’avvio dei lavori per la bonifica della più grande discarica d’Europa, quella di Malagrotta nella Valle Galeria, vicino Roma, chiusa nel 2013 dal sindaco Ignazio Marino. Giorno 10 novembre, nell’ambito di una seduta congiunta dei Consigli dei Municipi XI e XII, infatti, si è svolta la relazione del Commissario Unico per le bonifiche delle discariche, Gen. Giuseppe Vadalà, per illustrare lo stato dell’arte della procedura di messa in sicurezza e capping della discarica di Malagrotta. La seduta, aperta alla partecipazione dei cittadini, alla presenza del Sindaco Gualtieri e dell’Assessora all’Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, si è svolta svoltasi nella sede municipale di Via Marino Mazzacurati a Corviale.
Nel suo intervento il Commissario ha confermato che, in attesa della ufficializzazione della disponibilità delle risorse economiche a valere sul Fondo Sociale di Coesione, la struttura tecnica commissariale ha lavorato intensamente sulla progettazione degli interventi necessari per la messa in sicurezza del sito, la più grande discarica d’Europa con i suoi 144 ettari direttamente interessati dallo sversamento di rifiuti su una superficie complessiva del sito pari a 244 ettari.
Per la bonifica della discarica di Malagrotta sono previsti due appalti integrati, per un totale di circa 249 milioni di euro. Lo ha spiegato il subcommissario alla bonifica della discarica di Malagrotta, maggiore dell’Arma dei carabinieri Aldo Papotto, che ha approfondito gli aspetti più tecnici del lavoro svolto finora dalla struttura commissariale. Le stime effettuate sul sito indicano la presenza di 80 milioni di metri cubi di rifiuti, per uno spessore altezza dei cumuli che varia dai 20 ai 60 metri, quindi ben oltre le dimensioni del polder, la struttura di contenimento che circonda sui lati il sito di discarica, che raggiunge i 18 metri in altezza.
Le operazioni previste per la messa in sicurezza del sito si svolgeranno in fasi e dovranno essere terminate entro il 2025, come previsto dalla procedura EU Pilot.
Nella prima fase verrà realizzata una copertura impermeabilizzante provvisoria, con lo scopo di ridurre l’apporto delle acque meteoriche, realizzati nuovi pozzi per il prelievo del percolato, stimato oggi in circa 10 milioni di metri cubi, e realizzato il sistema di captazione dei circa 20 milioni di metri cubi di biogas di cui è stata stimata la presenza nel sito.
Nella fase successiva è previsto il rifacimento del sistema di contenimento laterale in diaframma plastico, che passerà dall’attuale perimetro di 5,8 chilometri a 6,3 chilometri e si svilupperà intorno a quello esistente, con un’altezza di 35 metri rispetto ai 18 metri attuali. L’intervento sarà concluso con un capping finale per uno spessore variabile da 2 a 3 metri, realizzato con strati argillosi, tessuti tecnici e terre varie.
Con l’esecuzione degli interventi descritti cambierà il sistema idrogeologico del sito, per cui le acque meteoriche non più assorbite dal terreno impermeabilizzato dovranno essere opportunamente canalizzate attraverso un sistema attualmente oggetto di progettazione.
“Un intervento di grande complessità e di enorme portata, che è stato possibile mettere in piedi soltanto grazie alle altissime competenze del team tecnico della struttura Commissariale, che ringraziamo per l’impegno profuso” ha commentato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale. “Oggi è il primo step di un percorso di partecipazione e trasparenza che abbiamo voluto avviare insieme ai Municipi interessati e ai cittadini, che accompagnerà la realizzazione del programma per la messa in sicurezza della discarica più grande d’Europa, e vuole iniziare a immaginare quella che sarà la futura riqualificazione ambientale di questo territorio. Ora dobbiamo impegnarci tutti per rivolgere una richiesta forte e chiara al nuovo governo affinché renda al più presto effettivamente disponibili le risorse già previste dal Fondo Sociale per la Coesione, e passare finalmente alla fase operativa di questo grande intervento”.