Il Tribunale amministrativo del Lazio, con decreto cautelare, ha respinto la richiesta, presentata dal sindaco di Albano Laziale, di sospendere l’ordinanza con cui la Città metropolitana di Roma impone la riapertura della discarica di Roncigliano, sito che si trova sul territorio del comune dei Castelli romani. Lo rende noto lo stesso sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, in un post su facebook scritto a margine dell’iniziativa di protesta della cittadinanza contro la riapertura. Tuttavia per il momento lo stabilimento che potrebbe dare un po’ di respiro alla crisi dei rifiuti capitolina non riaprirà:mancano le coperture finanziarie che la società proprietaria dell’area, la Ecoambiente, deve garantire per essere a norma di legge.
“Il Tar del Lazio, con nota 07483/2021del 24 luglio non ha accolto la richiesta di sospensiva delle ordinanze per la riapertura della discarica di Roncigliano – scrive Borelli – . Sapevamo che la sospensiva sarebbe stata difficile da ottenere. In prima battuta ha prevalso la pulizia di Roma sulla salute dei nostri concittadini. Speravamo che il principio costituzionale della salvaguardia della salute prevalesse su tutto ma così non è stato. Noi restiamo convinti delle nostre ragioni: abbiamo fiducia nella giustizia amministrativa e ci auguriamo che in Camera di Consiglio, quando si entrerà nel merito del nostro ricorso, si cambi il giudizio che oggi decide che ci sono i cittadini di serie A e di serie B”.
Prosegue Borelli:”Lo stesso decreto, nel respingere la richiesta di sospensiva, pone alla Città Metropolitana una serie di quesiti che sono poi gli stessi sui quali abbiamo basato il nostro ricorso e che persistono. Il sito non è a posto dal punto di vista amministrativo, perchè non ci sono le garanzie finanziarie, e continuano anche a mancare le necessarie relazioni aggiornate dell’ARPA e della nostra ASL. Vedremo nelle prossime ore come evolve la situazione, di certo non ci diamo per vinti, abbiamo solo perso il primo set. Abbiamo la nostro fianco le comunità che in questi giorni si sono fatte sentire, attraverso i Sindaci, i rappresentanti istituzionali, le associazioni, e oggi è ancora più importante scendere in piazza a protestare in maniera democratica e civile, oltre le appartenenze e gli schieramenti politici”.
Intanto martedì 27 luglio scade l’ordinanza della Regione Lazio che prevede il commissariamento del Campidoglio qualora Roma non abbia individuato un sito per la discarica. A questo proposito l’assesora all’Ambiente della Capitale, Katia Ziantoni, ha scritto un lungo post su facebook contro l’ente guidato da Nicola Zingaretti, intitolato il “bluff del commissariamento di Roma” che riportiamo per intero:
Città Metropolitana dichiara che non vi sono aree idonee dentro la città per realizzare nuove discariche, ma Zingaretti invoca il Commissario. Qualcosa è cambiato nello stile solitamente composto di Nicola Zingaretti e dei suoi assessori, soprattutto quando si parla di discariche e, di conseguenza, della crisi dei rifiuti che sta travolgendo tutti i Comuni del Lazio. Dopo mesi in cui l’ex segretario del PD si atteggiava a “padre della Patria” fantasticando di aver risolto i problemi di Roma e minacciando la Capitale di commissariamento, davanti all’evidenza del proprio fallimento, è passato alle parolacce. Così, mentre si continua ad indicare nella Giunta Raggi le presunte responsabilità dei rifiuti non raccolti, di fronte alla carenza impiantistica regionale, si torna a parlare del sito di Monte Carnevale come la futura discarica di Roma.Avete capito bene, lo stesso sito finito al centro dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’imprenditore Valter Lozza e della dirigente regionale al ciclo dei rifiuti, Flaminia Tosini. Entrambi, secondo le accuse dei pm, avrebbero fatto pressione sulle istituzioni per realizzare a Monte Carnevale, gestita dalla Mad Srl di Lozza, la nuova discarica di Roma. Questa Amministrazione, dopo gli approfondimenti tecnici e una valutazione di impatto ambientale rigettata dalla Regione Lazio ha revocato la delibera con la quale, in seguito ad un’ordinanza regionale, veniva scelto il sito di Monte Carnevale come sito di smaltimento a servizio della Capitale. Di fronte alle evidenti responsabilità della Regione Lazio, anziché aggiornare il piano regionale dei rifiuti come chiesto dal Ministero della Transizione Ecologica, anziché prendere atto della cartografia inviata da Città Metropolitana, dalla quale non risultano aree idonee alla realizzazione di una discarica dentro il territorio di Roma, Zingaretti continua la sua campagna elettorale e continuano le minacce di commissariamento. Zingaretti non dice però che sui rifiuti sono stati numerosi i commissari nominati negli anni e che i problemi strutturali del Lazio non si sono mai risolti. Il Commissario è solo un prestanome della politica per scaricare le proprie responsabilità su un soggetto terzo pensando di restare puliti.