Nella crisi rifiuti della Capitale si aggiunge un ulteriore tassello, anche se non una novità assoluta: Ama è a corto di mezzi di raccolta e deve ricorrere al noleggio. Non è la prima volta che l’azienda rifiuti di Roma si trova in difficoltà con compattatori e macchine per la pulizia delle strade, ma un’emergenza così non si era ancora verificata. Si calcola che siano fermi oltre il 50% dei mezzi, per guasti e problemi di scarsa manutenzione, il tutto nel bel mezzo di un’emergenza cronica fatta di strada e piazze piene di cumuli di immondizia. E con il caldo ad aggravare la situazione.
Ama ha quindi pubblicato un avviso rivolto agli imprenditori interessati a noleggiare, senza conducente, diverse tipologie di camion per il servizio di igiene urbana, garantendo anche la manutenzione. Nello specifico si cercano compattatori, nuovi o usati, a caricamento laterale a tre assi, a caricamento laterale a due assi e a caricamento posteriore a tre assi, purché immatricolati in Italia e “preferibilmente iscritti all’Albo nazionale gestori ambientali”. Questo per evitare brutte sorprese come successe con i bus israeliani presi dalla giunta Raggi e privi dei requisiti per potere essere utilizzati in Italia. Gli imprenditori interessati potranno presentare le offerte sulla piattaforma telematica.
Sabrina Alfonsi, assessora al Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, assicura che la situazione è in fase risolutiva: “Siamo in miglioramento perché alcuni dei mezzi sono rientrati dalla manutenzione, stiamo correndo per questo noleggio, arriveranno presto mezzi grandi e squaletti e poi l’accordo chiuso con i sindacati ci permetterà di lavorare in tranquillità le domeniche e i festivi. Questa emergenza è dovuta ai mezzi andati in manutenzione e al dirigente e il funzionario che sono stati licenziati perché si è scoperto che sulla parte manutentiva c’era un problema serio anche di pagamenti. Questa è una linea che noi portiamo avanti perché l’azienda deve essere ristrutturata, deve crescere e per fare questo bisogna togliere tutte le tracce di malaffare e ringraziare i lavoratori che ringrazio e che spesso vengono raccontati in un modo che non gli appartiene.”