In attesa che l’Istituto Superiore di Sanità modifichi le direttive sulla raccolta rifiuti dei contagiati Covid in Italia, cambiamento che stando a quanto apprende Eco dalle Città è in corso d’opera, abbiamo dato uno sguardo ad alcune delle principali città europee, per vedere se anche fuori dal nostro paese viene sospesa la raccolta differenziata di chi è in quarantena domiciliare. Un’indicazione che, ricordiamo, è in contrasto con quanto suggerito dalla Commissione Europea, che dice di inserire nel sacchetto dei rifiuti indifferenziati solo i dispositivi personali del contagiato, come mascherine e fazzoletti.
Cercando sui siti delle aziende rifiuti delle città europee e telefonando ai centralini abbiamo constatato che l’Italia sembra essere l’unico paese ad andare controcorrente. Ad esempio a Vienna il servizio di raccolta differenziata prosegue anche in caso di contagio e di isolamento domiciliare. Lo stesso avviene a Bruxelles, anche se qui i cittadini sono invitati a conferire il materiale raccolto e differenziato solamente al termine della quarantena.
Pure a Lisbona la raccolta differenziata prosegue senza sospensioni. Secondo le disposizioni locali i sacchi della spazzatura devono essere riempiti fino a due terzi della loro capacità e solo i prodotti igienici del soggetto contagiato devono essere disposti in un ulteriore sacco, da conferire nei contenitori dell’indifferenziato.
In Spagna la normativa prevede che la raccolta differenziata prosegua normalmente, mentre i rifiuti personali del malato devono essere predisposti in una busta sigillata e posta nel sacco dell’indifferenziata.
In Germania, a Berlino e Amburgo, non ci sono più disposizioni particolari per la raccolta che dopo alcune differenze introdotte a inizio pandemia è tornata stabilmente obbligatoria per tutti.
Per quanto riguarda la Francia è stato davvero difficile reperire disposizioni a riguardo, come se l’ipotesi di cambiare le disposizioni della raccolta rifiuti non fosse neppure stata presa in considerazione.
In Estonia abbiamo trovato disposizioni che impongono alle persone infette o in quarantena di inserire i propri rifiuti personali in sacchetti di plastica, accuratamente sigillati e da buttare come rifiuti indifferenziati.