Giovedì 25 febbraio alle ore 11:30, i partner del progetto LIFE PrepAIR presenteranno in un webinar i risultati della terza fase dello studio sugli effetti delle misure emergenziali di contenimento della epidemia da coronavirus sulla qualità dell’aria nel bacino padano.
Il tema dell’effetto delle misure emergenziali sulla qualità dell’aria è stato seguito con attenzione da parte dei partner di progetto fin dall’inizio della pandemia. Un primo rapporto, pubblicato a giugno 2020, prende in esame i primi mesi di lockdown (fine febbraio-aprile 2020); mentre il secondo rapporto, pubblicato ad agosto 2020, amplia il periodo oggetto di studio alla successiva “fase 2” (maggio).
Le prime due fasi dello studio si sono concentrate su tre aspetti: l’effetto delle misure restrittive sulle emissioni di inquinanti; il monitoraggio delle concentrazioni misurate dalla rete delle stazioni del bacino padano; l’influenza delle condizioni metereologiche. L’interpretazione di questi tre aspetti ha portato a importanti conclusioni preliminari:
- Gli inquinanti gassosi presi in considerazione hanno mostrato cali importanti, sia rispetto ai valori medi 2016-2019, sia rispetto ai periodi precedenti il lockdown.
- Le concentrazioni di particolato mostrano una dinamica più complessa, a causa dell’origine mista (primario + secondario) e del ruolo del meteo. Durante il lockdown sono stati registrati alcuni picchi con superamento delle concentrazioni limite di 50 μg/m3, tutti avvenuti in periodi e aree caratterizzate da meteo stabile favorevole alla concentrazione di particolato.
- Si può ipotizzare che la relativamente minore diminuzione del particolato rispetto agli inquinanti gassosi sia dovuta a una serie di concause quali: la presenza di quantitativi di inquinanti precursori, come l’ammoniaca derivante dall’agricoltura e dall’allevamento, e l’aumento dei consumi di gas e di legna per riscaldamento domestico.
La terza fase dello studio, che sarà oggetto di presentazione nel webinar, approfondisce quanto elaborato nei primi due report andando ad analizzare nello specifico la composizione chimica del particolato e la sua evoluzione nel periodo in esame. L’analisi della composizione chimica del particolato permette di investigarne l’origine, in particolare quella del particolato secondario, e di verificare le ipotesi sin qui fatte in merito al contributo delle diverse fonti emissive (trasporti, biomasse, agricoltura).
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Il webinar si terrà su piattaforma Zoom. Il link per l’accesso verrà inviato il giorno precedente, via mail ai soli iscritti.