I finanzieri del Comando Provinciale Cosenza, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di prevenzione generale e controllo economico del territorio, con particolare attenzione agli illeciti ambientali, hanno sequestrato di 3,3 milioni di sacchetti per la spesa illegali, pari a 14,6 tonnellate. La norma impone, per questa tipologia di prodotti, l’utilizzo di plastica biodegradabile e compostabile conforme allo standard UNI EN 13432.
L’operazione, avvenuta nel corso di specifici controlli nel comune di Rossano, ha riguardato un’impresa che commercializzava shoppers non conformi alla normativa vigente, che è stata multata per 100mila euro. Il valore della merce sequestrata è invece pari a 60 mila euro. Le attività di indagine proseguono per individuare la filiera di produzione e distribuzione dei sacchetti non a norma.
Nonostante la riduzione nel corso degli anni, ancora oggi un sacchetto per asporto merci su cinque in circolazione in Italia è illegale, ricorda Assobioplastiche. Un fenomeno che ha un valore stimato tra gli 85 e i 100 milioni di euro. “L’impegno delle Forze dell’Ordine per contrastare questo fenomeno è costante e rappresenta un argine indispensabile per la tutela della filiera delle plastiche biodegradabili e compostabili”, dice l’associazione.
“L’ultima operazione in provincia di Cosenza, a cui va il nostro plauso, conferma che non si deve abbassare la guardia contro una piaga che sottrae risorse economiche, posti di lavoro e sviluppo al nostro Paese” ha commentato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche. “Per questo ribadiamo l’importanza di quegli strumenti che sono stati messi in campo per supportare e difendere gli operatori che lavorano correttamente e onestamente in questo settore. È il caso della piattaforma on-line realizzata da Assobioplastiche, con il supporto del Consorzio Biorepack, per la segnalazione di potenziali illeciti nel settore degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile e delle frazioni similari”.