La Cop26 “è la nostra ultima speranza di mantenere in vita l’impegno di 1,5 gradi. La nostra migliore possibilità di costruire un futuro migliore. Un futuro di posti di lavoro verdi e aria più pulita. Confido che i leader mondiali si faranno trovare pronti al loro incontro con il destino. Che, tra sei mesi, quando faremo le valigie e torneremo a casa, potremo dire che in questo momento critico, ognuno di noi si è preso la responsabilità. Che abbiamo scelto di agire”. Sono le parole del presidente designato della Conferenza mondiale dell’Onu sul clima (Conference of the parties – Cop26), Alok Sharma, a sei mesi dal summit che si terrà a Glasgow, in Scozia.
Parlando dal Whitelee Windfarm, il più grande parco eolico su terra della Gran Bretagna, a venti minuti da Glasgow, Sharma ha avvertito che “se siamo seri” sull’aumento medio della temperatura globale entro 1,5 gradi entro fine secolo rispetto al periodo pre industriale, “Glasgow deve essere la Cop che consegna il carbone alla storia. Stiamo lavorando direttamente con i governi – ha aggiunto – e attraverso le organizzazioni internazionali per porre fine al finanziamento internazionale del carbone. Questa è una priorità personale. E per esortare i Paesi ad abbandonare l’energia a carbone, il G7 dovrà dare l’esempio. E lavoreremo con i paesi in via di sviluppo per sostenere la loro transizione verso l’energia pulita“.
(ansa ambiente)