“Di un testo unico per il riordino normativo e per la semplificazione delle procedure autorizzative per le fonti rinnovabili in Italia se ne sente un grande bisogno. Nel corso degli ultimi anni il succedersi di innumerevoli provvedimenti legislativi ha reso il quadro normativo per le FER estremamente frammentato al punto che ormai questo quadro è divenuto molto complesso anche per gli addetti ai lavori. Spiace constatare però che, allo stato attuale, la bozza di decreto ‘Testo Unico per le Fonti Rinnovabili’, a nostro parere, non riesce a rispondere a tutte le deleghe che il Parlamento ha dato al Governo per la sua predisposizione. Infatti, l’unico benefico reale è quello di avere un testo unico di riordino della normativa mentre la bozza di decreto fallisce sia per quel che riguarda la semplificazione delle procedure sia per la razionalizzazione dei procedimenti autorizzativi“.
A dirlo è il Coordinamento FREE (la più grande associazione del settore delle energie green in Italia) che martedì 17 settembre è stato audito in Senato sullo schema di decreto legislativo recante disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il giudizio sul provvedimento, a partire dall’iter di stesura della norma, è piuttosto negativo.
“Si è persa un’occasione di condivisione della struttura del decreto con gli operatori di settore che avrebbero certamente potuto ben rappresentare le difficoltà e i problemi che si trovano ad affrontare quotidianamente nel tentativo di portare a termine i procedimenti autorizzativi. – afferma il presidente del Coordinamento FREE, Attilio Piattelli – Su una materia così articolata e ormai intricata, il parere degli operatori di settore sarebbe stato prezioso per individuare le opportunità di semplificazione e le possibili razionalizzazioni. Questo testo in alcuni casi complica gli iter autorizzativi anziché semplificarli, si veda la necessità di richiedere sempre il parere edilizio o l’introduzione del parere ambientale per il revamping e repowering”.
“Le premesse erano state incoraggianti – aggiunge il Coordinamento – con una richiesta da parte del ministero della Pubblica Amministrazione al Coordinamento FREE di un’azione di coordinamento dei contributi delle associazioni aderenti a FREE stessa, contributi che sono stai prodotti e illustrati in occasione di un incontro alla presenza del ministro, il 20 dicembre 2023. Purtroppo, però, da allora non si è più saputo nulla e il testo che è circolato non sembra tenere assolutamente conto di molte delle nostre raccomandazioni”.
Infine: “La grande carenza di condivisione con i vari portatori di interesse è stata richiamata anche nel parere del Consiglio di Stato, che segnala anche il poco sforzo di semplificazione, ricordando che le eventuali abrogazioni di norme specifiche non costituiscono necessariamente una semplificazione del quadro normativo”.