Il 23 ottobre il Consiglio Ue, revisionando la direttiva del 2010 ha adottato formalmente il nuovo quadro per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti (ITS) con il fine di accelerare la transizione digitale e una mobilità più intelligente nell’UE. Dopo l’adozione, la direttiva verrà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore dopo venti giorni dalla pubblicazione. Tutti gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per conformarsi alle disposizioni.
Come ricorda il Consiglio in una nota: “La direttiva 2010/40/UE (direttiva ITS) fu concepita per accelerare e coordinare la diffusione e l’uso degli ITS applicati al trasporto su strada. Alla luce dei principali sviluppi tecnologici avvenuti da allora, già nel dicembre 2020 la Commissione ha adottato la comunicazione su una strategia per una mobilità sostenibile e intelligente che propone una trasformazione radicale del sistema europeo dei trasporti. La digitalizzazione è un vettore indispensabile di questa trasformazione e renderà l’intero sistema fluido e più efficiente. Inoltre, aumenterà ulteriormente i livelli di sicurezza, affidabilità e comfort”.
“A tal fine – continua il Consiglio – il 15 dicembre 2021 la Commissione ha presentato una proposta di revisione della direttiva nel contesto di un pacchetto di iniziative destinate a contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione, digitalizzazione e maggiore resilienza delle infrastrutture di trasporto. Il Consiglio ha raggiunto un orientamento generale sulla proposta il 2 giugno 2022 e, a seguito di negoziati con il Parlamento europeo, il 9 giugno 2023 è stato raggiunto un accordo provvisorio sul testo della direttiva riveduta”.
Obiettivi della nuova direttiva
“La direttiva riveduta dovrebbe tenere conto degli sviluppi tecnologici, come la mobilità connessa e automatizzata, le applicazioni di mobilità on demand e l’offerta di trasporto multimodale.
Intende inoltre accelerare la disponibilità e migliorare l’interoperabilità dei dati digitali che alimentano servizi quali i pianificatori di viaggio multimodali e i servizi di navigazione. Ciò consentirà ai veicoli e alle infrastrutture stradali di comunicare tra loro, ad esempio per segnalare eventi imprevisti, come un ingorgo stradale.
La direttiva riveduta costituisce pertanto un passo importante verso la realizzazione dello spazio comune europeo di dati sulla mobilità“, ha dichiarato il Consiglio.
Disposizioni della nuova direttiva
“La direttiva riveduta estende l’ambito di applicazione della precedente direttiva ai servizi emergenti, come i servizi di informazione sulla mobilità multimodale, di prenotazione e biglietteria (ad esempio, le app per cercare e prenotare viaggi che combinano trasporti pubblici, auto condivise o biciclette a noleggio), la comunicazione tra veicoli e infrastrutture e la mobilità automatizzata”.
“La nuova direttiva fissa inoltre obiettivi per la digitalizzazione di informazioni cruciali, come quelle relative ai limiti di velocità, ai lavori stradali e ai nodi di accesso multimodale, nonché alla fornitura di servizi essenziali, come le informazioni sulla sicurezza stradale. I vantaggi per gli utenti dei trasporti si concretizzeranno in una più ampia copertura di informazioni in tempo reale e in sistemi di adattamento intelligente della velocità più precisi”.
“La nuova direttiva mantiene il carattere “quadro” della direttiva ITS del 2010 e i vari interventi tecnici mediante atti di esecuzione e atti delegati. La direttiva riveduta contiene pertanto un programma di attuazione che copre almeno i prossimi cinque anni e una precisa estensione geografica della rete stradale per la quale devono essere disponibili dati riutilizzabili come requisito di base. Mediante atti delegati, la Commissione può integrare ulteriormente alcuni aspetti del programma di attuazione”.
“Negli allegati della nuova direttiva figurano i necessari tipi di dati — tra cui condizioni di accesso a gallerie e ponti, limiti di velocità, piani sul traffico, restrizioni di accesso permanenti, chiusura di strade, lavori stradali, misure provvisorie di gestione del traffico — e servizi essenziali — quali i servizi di informazione sulla viabilità connessi alla sicurezza stradale — che devono essere messi a disposizione in tutta l’Unione”.