“Se prima il tema della sostenibilità era per poche persone, oggi tutti ne parlano e usano la parola inserendone un significato specifico: sociale, economica, etc. Le parole funzionano perché in qualche maniera possono essere riempite di tanti significati. Sicuramente vanno verso una determinata direzione rispetto al passato”. Ha esordito così Luca Ruini, presidente Conai, durante il suo intervento al Meeting di Rimini 2021 nell’ambito del convegno “Capitale umano e sviluppo sostenibile”.
“Oggi ci troviamo a dover capire in che modo gestire la transizione ecologica e come pianificarla” ha sottolineato Ruini. “Durante il lockdown del 2020 il sistema del riciclo si è fermato. Ma gli italiani erano tutti a casa e stavano facendo la raccola differenziata (forse anche in maniera migliore di prima). C’era il rischio che oltre ad una crisi sanitaria avessimo anche una crisi legata ai rifiuti. Ma non è successo. È andata così perché c’era un sistema che si è attivato per tempo, insieme a Regioni e Governo, adottando le misure per superare quel periodo. Quanto accaduto lo racconto perché serve a spiegare in che maniera è importante riuscire a gestire determinate emergenze o transizioni. Questo è il grosso insegnamento su cui vogliamo andare a lavorare”.
“Prima si parlava di rifiuti, oggi si parla di miniere urbane” ha continuato il presidente Conai. “Prima erano un problema, oggi sono diventati un mercato, arrivando ad essere, in alcuni casi, una vera e propria materia prima frutto del riciclo. Tutto questo processo però va gestito e per poterlo fare ci vanno le giuste competenze. L’Italia ne ha tante. Queste tuttavia vanno messe a sistema in modo tale da poter indirizzare gli studenti su che cosa serve e come andarle a trovare: come Sistema Conai stiamo avviando, in particolare al Sud, una serie di attività che vanno in questa direzione”.
“Le competenze sono da un lato il sapere, dall’altro anche il modo in cui si affrontano determinati argomenti” ha aggiunto Ruini. “Oggi si hanno più vincoli: per produrre non posso più usare determinati combustibili ma ne devo utilizzare altri: occorre quindi trovare soluzioni diverse rispetto a quelle del passato. Per questo sostenibilità vuol dire innovazione. Rispetto al passato, poi, c’è un tema di interdisciplinarietà: sempre più chi si occupa di queste cose deve conoscere più ambiti, più linguaggi per poterli mettere insieme. Questo è un’altra delle grandi opportunità che abbiamo di fronte. Quando si parla di sostenibilità, l’interdisciplinarietà è una delle cose che oggi si cercano rispetto al passato. È il caso della realizzazione degli impianti, oggi sono molto più complessi rispetto al passato. Fornire le competenze per affrontare la transizione ecologica e trovare il modo di trasmetterle è la vera sfida all’interno dei vari settori” ha concluso il presidente Conai.