Sono entrati in funzione, dalle ore 17 dell’8 aprile, i portali del GSE per accedere agli incentivi sulle Comunità Energetiche Rinnovabili: sarà dunque possibile l’invio delle richieste dei contributi per le CER e le configurazioni di autoconsumo.
Il decreto del Mase, entrato in vigore lo scorso 24 gennaio, prevede una doppia modalità di sostegno: la tariffa incentivante rivolta a tutto il territorio nazionale e un contributo in conto capitale fino al 40% delle spese sostenute nei comuni sotto i 5mila abitanti. Sono ammissibili al contributo le spese sostenute per gli impianti a fonti rinnovabili, inclusi i potenziamenti, e gli impianti devono entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026.
Come si applicano gli incentivi
In base a quanto previsto dal decreto, gli incentivi si applicano agli impianti a fonti rinnovabili, inclusi i potenziamenti, la cui potenza nominale massima non deve risultare superiore a un megawatt. Per ottenere le agevolazioni, chiarisce ancora il provvedimento, le comunità energetiche rinnovabili devono risultare regolarmente costituite alla data di presentazione della domanda di accesso agli incentivi. Sono invece escluse le imprese in difficoltà secondo la normativa sugli aiuti di Stato, come pure le aziende nei confronti delle quali pende un ordine di recupero. Il periodo di diritto alla tariffa incentivante decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto ed è pari a 20 anni.
Il ministero dell’Ambiente
“E’ il passo che attendevano tante imprese, amministrazioni e gruppi di cittadini. Ora parte, a tutti gli effetti, la svolta delle CER”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo a Perugia a “InsiemEnergia”, il giro dell’Italia del MASE, assieme a Gestore dei Servizi Energetici e Unioncamere, per promuovere le Comunità Energetiche Rinnovabili, sostenute con il decreto del governo che prevede una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto fino al 40% dell’investimento.
“Con le CER, persone e territori diventano soggetti protagonisti delle scelte energetiche: il nostro decreto può aprire grandi opportunità di crescita sostenibile, specie nei piccoli comuni che fanno i conti con il delicato problema dello spopolamento. Nell’Umbria dei borghi, dell’ambiente e dei paesaggi, ma anche delle aree colpite dal sisma nel 2016, le Comunità Energetiche – ha concluso il ministro – rappresentano una risposta di sistema per un approvvigionamento sicuro e sostenibile”.