Dal 29 maggio al 2 giugno, a Parigi, presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) si terrà il secondo round della sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione chiamato a sviluppare uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino (INC-2). Come riportato, lo strumento dovrà basarsi su un approccio globale in grado di affrontare l’intero ciclo di vita della plastica e l’obiettivo è completare i negoziati entro la fine del 2024.
Nel dicembre 2022, gli Stati membri si sono riuniti per l’INC-1 a Punta del Este, in Uruguay. Alla conclusione della sessione, il Segretariato dell’INC ha richiesto agli Stati membri e alle parti interessate di presentare documenti che delineassero i possibili aspetti di un futuro trattato. Tra i temi comuni emersi, vi è stata una forte volontà di riconoscere i danni alla salute, al clima, alla biodiversità e ai diritti umani derivanti dall’intero ciclo di vita della plastica, non solo dalla sua fase finale. Alcuni Stati membri hanno anche proposto controlli sui volumi di produzione e sulle sostanze chimiche pericolose. Sulla base delle proposte degli Stati membri, il Segretariato ha elaborato un documento di opzioni, che funge da elenco parziale di scelte per il futuro trattato. Tale documento costituirà la base per i negoziati durante l’INC-2.
Cosa ci si aspetta dall’INC-2
Secondo le previsioni dell’UNEP, prima dell’INC-3 sarà redatta e resa disponibile una bozza iniziale del trattato, nota come bozza zero. Inizialmente si terrà una votazione sulle questioni ancora in sospeso dall’INC-1, tra cui il Regolamento interno che stabilisce le regole per la conduzione dei negoziati, l’elezione dell’Ufficio di presidenza e l’accordo sulle date e i luoghi futuri delle riunioni. Una volta completate tali questioni, i negoziati si concentreranno rapidamente sull’analisi del documento contenente le opzioni e sulla definizione di un percorso da seguire per garantire la consegna della bozza zero entro i tempi previsti. Sarà fondamentale sviluppare un obiettivo di lavoro per il futuro trattato e definire un mandato per la stesura della bozza zero del testo.
La roadmap verso l’INC-2
In previsione dell’incontro, l’UNEP ha recentemente pubblicato un rapporto intitolato “Turning off the Tap: How the world can end plastic pollution and create a circular economy” (“Chiudere il Rubinetto: Come il mondo può porre fine all’inquinamento da plastica e creare un’economia circolare“), che fornisce una roadmap per ridurre dell’80% l’inquinamento da plastica entro il 2040 e transizione verso un’economia circolare. Puoi leggere l’articolo per ulteriori dettagli.
Greenpeace e altre 150 associazioni ambientaliste hanno preso l’iniziativa di lanciare un appello pubblico (disponibile QUI) per esortare le Nazioni Unite ad agire in modo da impedire all’industria dei combustibili fossili di compromettere il raggiungimento di un accordo “efficace”. In particolare, si sottolinea l’importanza di ridurre la produzione di materie plastiche, una misura considerata prioritaria dai firmatari dell’appello.