Con una serie di misure a breve, a medio e lungo termine l’Europa può ridurre la dipendenza strutturale dei trasporti dal petrolio di un terzo: 111,5 Mtep entro il 2030, pari all’emissione di 335 milioni di tonnellate di CO2. Lo sostiene Transport & Environment in un recente rapporto, in cui scrive che i divieti comunitari di importazione di gas e petrolio dalla Russia, in seguito all’invasione dell’Ucraina, dovrebbero essere sfruttati dall’Unione Europea come “un’opportunità per svezzare del tutto i trasporti dalla loro dipendenza dai combustibili fossili”.
Dipendenza che, ricordiamo, è responsabile di ben due terzi della domanda complessiva di petrolio dell’Ue: “Questo non solo migliorerebbe la sicurezza energetica dell’Unione – dice T&E – ma metterebbe anche i trasporti su un percorso più sostenibile per consentire all’Ue di raggiungere i suoi obiettivi climatici”. Inoltre, aggiunge l’organizzazione, tutto ciò sarebbe anche un modo per evitare di passare dall’approvvigionamento da un paese autoritario ad un altro, come in alcuni casi sta già avvenendo.
Ma quali sono le misure suggerite dall’organizzazione ambientalista per ridurre la domanda di petrolio?
Innanzitutto l’eliminazione immediata dei tagli alle accise sui carburanti, che sostengono la domanda e avvantaggiano principalmente le classi più agiate. Per T&E è molto meglio fornire aiuti diretti alle famiglie vulnerabili e alle piccole imprese.
A medio e lungo termine invece bisognerebbe:
- – Trovare la giusta combinazione tra lavoro da casa, giorni senza auto, limiti di velocità e incentivazione di trasporti pubblici e uso della bicicletta
- – Ridurre i voli aziendali, tornando alle abitudini di risparmio delle emissioni acquisite durante la pandemia
- – Efficientare gli spostamenti di camion e autocarri per trasporto merci abbassando i limiti di velocità e dotandoli di dispositivi aerodinamici e pneumatici più efficienti
Per quanto riguarda invece la misure a medio e lungo termine T&E suggerisce:
- – Accelerare la diffusione di automobili, furgoni e camion con priorità alle flotte ad alto chilometraggio – auto aziendali, furgoni per le consegne e servizi simili a taxi – con cui è possibile ottenere la maggior parte del risparmio
- – Efficientare il trasporto marittimo con carburanti migliori, velocità inferiori, ottimizzazione di scafi, eliche e caldaie
- – Sempre per il trasporto merci, bisognerebbe poi rendere più efficienti i trasporti su gomma, ad esempio riducendo i viaggi non a pieno carico e assegnando un prezzo alla CO2 basato sulla distanza