Clima, nuovo studio paneuropeo: “La mortalità legata al caldo potrebbe aumentare del 13,5% entro il 2100”

Anche limitando l'aumento della temperatura globale a 3°C, la mortalità legata al clima in Europa è destinata a crescere, con un potenziale incremento di 55.000 decessi annuali entro la fine del secolo. A dirlo è uno studio paneuropeo del Centro comune di ricerca della Commissione europea, pubblicato su The Lancet che evidenzia un aumento del 13,5% delle morti legate al caldo e un'impennata dei decessi nelle regioni meridionali

“Anche se le attuali politiche climatiche riuscissero a limitare l’aumento della temperatura globale a 3°C, la mortalità legata alla temperatura potrebbe aumentare. Senza ulteriori misure di adattamento, entro la fine di questo secolo potrebbero verificarsi 55.000 decessi aggiuntivi ogni anno. Questo aumento del 13,5% delle morti legate alla temperatura sottolinea come ritardare le azioni per il clima rappresenti un costo”. A dirlo è una prima valutazione paneuropea pubblicata su The Lancet e condotta dal Centro comune di ricerca (Joint Research Centre) della Commissione europea, l’organo che dispone di 7 istituti di ricerca presenti in 5 Stati membri quali Italia, Germania, Belgio, Spagna e Paesi Bassi.

Non solo, perché i risultati della valutazione hanno rivelato anche “una disparità nella mortalità correlata alla temperatura in tutta Europa, con i decessi legati al freddo che attualmente si verificano 2,5 volte più frequentemente nell’est che nell’ovest, e i decessi legati al caldo che sono oltre sei volte più comuni nel sud“.

In particolare: “I decessi legati al freddo superano di gran lunga quelli legati al caldo: al momento, il rapporto approssimativo è di 8,3 a 1. Ma con l’evolversi del riscaldamento globale, le proiezioni mostrano un’impennata dei decessi legati al caldo portando questo rapporto a 2,6 contro 1 per un aumento della temperatura di 4°C. I principali fattori trainanti di tale cambiamento sono due: cambiamenti climatici e demografici”.

Come si legge dalla Commissione europea, lo studio esamina l’eccesso di mortalità attuale e futura legato alle variazioni di temperatura in 1.368 regioni europee di 30 paesi, inclusi UE27, Norvegia, Svizzera e Regno Unito, considerando l’età, la vulnerabilità socioeconomica e ambientale. Attualmente, tra il 1991 e il 2020, circa 407.000 persone muoiono ogni anno in Europa a causa di temperature estreme: 363.500 per il freddo e 43.700 per il caldo.

In uno scenario di riscaldamento di 3°C, la mortalità legata al caldo potrebbe triplicarsi, colpendo particolarmente l’Europa meridionale. In Grecia, i decessi annuali aumenterebbero da 1.730 a 4.767, in Francia da 3.061 a 13.564, in Italia da 10.433 a 28.285, e in Spagna da 4.414 a 20.194. In generale, con un riscaldamento di 3°C, l’Europa potrebbe registrare un aumento di 14,9 decessi ogni 100.000 persone entro il 2100, con differenze significative tra le regioni: da una riduzione di 29 decessi in Lettonia a un aumento di 95 a Malta.

Entro il 2050 – spiega lo studio – le aree più colpite dal cambiamento climatico in Europa si concentreranno principalmente nel sud, in particolare in Spagna, Italia, Grecia e parte della Francia. Anche l’Europa orientale sperimenterà un riscaldamento significativo, ma con una riduzione complessiva della mortalità, il rischio legato al caldo sarà attenuato. Nel nord Europa, le estati saranno più calde ma non mortali, sebbene l’invecchiamento della popolazione aumenterà la vulnerabilità al caldo estremo. Questi dati possono aiutare i responsabili politici e le autorità a intervenire per affrontare le sfide che minacciano i sistemi sanitari, soprattutto durante i periodi di temperature estreme, dando priorità alle aree e alle persone più vulnerabili.