Clima, l’Europa ha attraversato il terzo gennaio più caldo mai registrato

A rivelarlo sono dati di Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con il finanziamento dell'UE. I risultati riportati sono basati su analisi generate da computer utilizzando miliardi di misurazioni da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche nel mondo

Nel Gennaio 2023, il terzo mese più caldo nella storia europea, le temperature dell’aria sono state superiori alla media in molte parti dell’Europa, compresi i Balcani e l’Europa orientale con un record di calore il giorno di Capodanno. Anche le regioni delle Svalbard hanno mostrato anomalie termiche. Negli Stati Uniti, Canada, Messico e una parte della Russia occidentale, le temperature sono state anche al di sopra della media. D’altra parte, Australia, Siberia, Afghanistan, Pakistan e zone circostanti hanno registrato temperature inferiori alla media.

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Anomalie mensili della temperatura superficiale dell’aria a livello globale ed europeo relative al periodo compreso tra il 1991 e il 2020, da gennaio 1979 a gennaio 2023. Le colonne più scure indicano i valori di gennaio. Fonte dei dati: ERA5. Credit: Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service/ECMWF).

Il ghiaccio marino di Gennaio 2023

Nel Gennaio 2023, l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata del 31% al di sotto della media, registrando uno dei valori più bassi mai registrati dai satelliti e superando il precedente record del 2017. Tutte le parti dell’Oceano Meridionale hanno mostrato concentrazioni di ghiaccio al di sotto della media. L’estensione del ghiaccio marino artico, d’altra parte, è stata del 4% al di sotto della media, classificandosi come terza tra i valori più bassi dei dati satellitari di gennaio. La concentrazione di ghiaccio marino artico nel Mare di Barents e nella regione delle Svalbard era particolarmente al di sotto della media.

A sinistra: concentrazione media di ghiaccio marino artico per il mese di gennaio 2023. La spessa linea arancione indica il limite climatologico del ghiaccio marino per gennaio nel periodo compreso tra il 1991 e il 2020. A destra: anomalie della concentrazione di ghiaccio marino artico per gennaio 2023 rispetto alla media di gennaio per il periodo compreso tra il 1991 e il 2020. Fonte dei dati: ERA5. Credit: Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service/ECMWF).

Samantha Burgess, Vicedirettore del Servizio per il Cambiamento Climatico di Copernicus (Copernicus Climate Change Service – C3S), ha affermato, “Molti di noi hanno assistito alle temperature eccezionalmente calde di fine anno. Sebbene il mese di gennaio 2023 sia stato un fenomeno eccezionale, queste temperature estreme rappresentano un segnale tangibile degli effetti del cambiamento climatico per molte regioni e possono essere intese come un ulteriore avvertimento di futuri eventi estremi. È indispensabile che le parti interessate a livello globale e regionale agiscano rapidamente per mitigare l’aumento delle temperature globali.”