Le compagnie petrolifere e del gas, le case automobilistiche e i produttori tessili costituiscono i maggiori destinatari dei fondi verdi europei, nonostante siano tra i principali contributori alla crisi climatica mondiale. A dirlo una nuova indagine di Voxeurop e European Investigative Collaborations.
I ricercatori hanno analizzato oltre 4.000 fondi “verdi” provenienti da quasi 800 istituzioni finanziarie europee, valutati secondo il Regolamento sull’informativa sulla finanza sostenibile (SFDR) dell’Ue, che definisce le modalità con cui i partecipanti ai mercati finanziari devono divulgare le informazioni sulla sostenibilità.
Ebbene hanno scoperto che 200 delle aziende più inquinanti del mondo hanno ricevuto un totale di 85 miliardi di dollari in investimenti dai fondi relativi all’articolo 8 del Regolamento e 2 miliardi di dollari dai fondi relativi all’articolo 9. Il primo riguarda fondi che dovrebbero promuovere caratteristiche ambientali o sociali, il secondo fondi che hanno come obiettivo principale gli investimenti sostenibili.
Accanto alle compagnie petrolifere e di moda, tra i primi 10 destinatari del fondo figurano tre case automobilistiche che sono Stellantis al quarto posto, Mercedes al quinto posto e Toyota al decimo posto. Stellantis ha ricevuto 5 miliardi di euro dai fondi verdi europei con una quota ZEV di appena il 7%, Mercedes ha ricevuto 4 miliardi di euro con una quota ZEV del 13%, mentre Toyota ne ha ricevuti 3 con una quota di appena il 2%. Insieme queste tre società sono responsabili di quasi 30 milioni di tonnellate di CO2.
Inoltre, non vi è alcuna prova che il capitale investito sia guidato per sostenere queste aziende nella loro transizione climatica e nella decarbonizzazione.
Anche l’inclusione del produttore di aeromobili Airbus tra i primi 10 destinatari di fondi verdi è una sorpresa. Airbus ha consegnato oltre 700 aerei commerciali nel 2023. Il 99,4% del carburante su cui questi aerei funzionano oggi è combustibile fossile.
Xavier Sol, direttore della finanza sostenibile di T&E, ha dichiarato: “I più grandi portafogli verdi d’Europa sono le stesse società sporche, riconfezionate come sostenibili. Gli investimenti di oggi in Total, Toyota o Airbus non possono essere considerati Green. Solo gli investimenti destinati ad attività effettivamente verdi, come le tecnologie a emissioni zero, dovrebbero ricevere un’etichetta sostenibile”.
T&E raccomanda che la Commissione europea, l’organo esecutivo dell’UE, riveda rapidamente il suo regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile per prevenire il greenwashing nel settore finanziario.
[2] Secondo i dati ICCT 2023