Mi chiamo Claudio Cerrato, ho 48 anni e sono padre di un ragazzo di 18 anni e di una ragazza di 15. Ho lavorato diversi anni come macchinista GTT sulla linea ferroviaria Torino-Ceres e da sempre sono impegnato per il benessere della nostra comunità, con l’attività politica nel centrosinistra e nel volontariato.
Sono stato iscritto ai Democratici di Sinistra e ho aderito al Partito Democratico fin dalla sua formazione. Sono stato eletto Presidente della Circoscrizione 4 (San Donato, Campidoglio e Parella) per la prima volta nel 2011. Sono stato rieletto, a larga maggioranza, nel 2016. Ho portato avanti progetti di innovazione e integrazione sociale quali: “Fa Bene”, per il recupero del cibo invenduto, “Mi faccio in 4” per coinvolgere i residenti nella cura del territorio e “Piazza Ragazzabile” per i giovani nella manutenzione del quartiere.
Ho fatto nascere insieme alla Casa del Quartiere, la rete dei portierati sociali e lavorato per il contrasto alle disuguaglianze con progetti di sensibilizzazione contro la violenza di genere, la prevenzione del cyber bullismo e per la promozione dei diritti. Sul nostro territorio è stata inaugurata la prima biblioteca di quartiere in via Zumaglia, realizzato il centro polivalente “Raffinerie Sociali” e rilanciato il festival “Evergreen” alla Tesoriera.
È stata promossa la cultura del movimento e dello sport di base per garantire attività a giovani, anziani e alle persone con disabilità. Questo è stato possibile grazie a collaboratori attenti, a personale comunale che andrebbe valorizzato e implementato, ed alle associazioni, cooperative e singole persone che si dedicano, ogni giorno, a Torino.
Mi impegnerò per rafforzare questo patrimonio di energie e di competenze perché credo nel futuro di queste reti, sempre più strette, come motore per generare energia di comunità. Con l’esperienza e la concretezza acquisita in questi anni, mi candido al Consiglio Comunale di Torino per portare la richiesta di aumentare e destinare al meglio le risorse per le manutenzioni del verde, dei parchi, dei giardini, dei giochi, delle nostre strade e delle nostre piazze. È possibile innovare il sistema dei servizi ai torinesi anche coinvolgendo, già dalla progettazione, i soggetti della cooperazione, del terzo settore e del privato sociale. Questo può permetterci di integrare al meglio le tante opportunità che offre la città, dal campo assistenziale a quello culturale.
Per una Torino più forte, più unita, più grande.