Abbiamo chiesto a Beppe Rovera, storico coordinatore e conduttore di Ambiente Italia su RaiTre, di ricordare, o meglio raccontare ai lettori chi era Claudia Apostolo. Ambiente Italia è stata la trasmissione ambientalista della Rai dal 1990 al 2016, imperniata sulla redazione di Torino del Tgr. Forse nessuno ha vissuto la crescita professionale e ambientalista di Claudia Apostolo quanto Beppe Rovera. Nei limiti istituzionali ma anche nella autorevolezza della Rai (quando ce l’ha, quando ce l’aveva) Ambiente Italia ha contribuito alla storia dell’ambientalismo italiano. Personalmente, anche prima della esperienza di Eco dalle Città, ho incrociato più volte quella trasmissione. Nata da studio è rapidamente diventata con la conduzione di Beppe Rovera una telecamera in diretta dalle strade dalle piazze dai municipi dalle Domeniche a Piedi dai Puliamo il Mondo. E Claudia Apostolo instancabile inviata. Siamo orgogliosi di pubblicare questo articolo scritto per Eco dalle Città da Beppe, lo ha scritto con tanto cuore e con tanta testa nonostante l’emozione del momento. Qualche anno dopo Cernobil e qualche anno prima dei Fridays for Future l’ambientalismo stava prendendo l’egemonia culturale, non era solo idea poetica ma scienza, risorse, economia verde o solidale, agricoltura critica eccetera. Vista con gli occhi di oggi, una primavera. Di cui Claudia Apostolo, senza mai tirarsela, con serietà e sorriso, è stata una protagonista. (Paolo Hutter)
Se ne è andata all’improvviso, lasciando a Milena, amica tra le più vicine, lo strazio del ritrovamento. Non rispondeva alle chiamate e una volta entrati nella sua casa eccola distesa nel letto, gli occhiali ancora in mano. Come dormisse. Claudia Apostolo aveva 69 anni, era una giornalista sensibile e motivata. Liceo classico e Università, anni e anni di tirocinio per arrivare a svolgere la professione come Iei la immaginava, libera, competente, al servizio della collettività. Del resto aveva respirato giornalismo sin da piccola, quando papà Gino, cronista della Stampa, se la portava talvolta al giornale e la ”parcheggiava” anche per ore, come Iei stessa divertita racontava, ad attenderlo davanti alle porte della redazione, travolto da riunioni forse tempestose. Nel suo bagaglio che tanta scrittura; scriveva per quotidiani e riviste, ha collaborato a preparare programmi radiofonici e televisivi, si è spesa in mille comunicati. Si appassionava alle storie delle persone, perdeva la testa dietro a progetti di cui prima di altri ne intuiva la portata.
Quando arrivò ad Ambiente Italia, nei primi anni ’90, non fu da meno. Aveva una sensibilità spicccata per i temi dell’ecologia, si interessava di rifiuti e inquinamenti vari, di energie pulite, di scempi paesaggistici quando ancora non erano così popolari e chi se ne occupava poteva apparire agli occhi dei colleghi una sorta di boy scout mai cresciuto. Ci aiutò a cercare un linguaggio capace di coinvolgere su tali vicende la platea televisiva più vasta, mettendosi a disposizione, scendendo in campo direttamente. Valigia pronta e via per l’taIia, da Nord a Sud, isole comprese. La cronaca dettava la scaletta delle trasmissioni che si susseguivano settimanalmente: alluvioni, terremoti, proteste clamorose, inchieste giudiziarie, mobilitazioni di volontariato, iniziative varie. Tutte occasioni per approfondire e offrire ai telespettatori un punto di vista originale e innovativo. Curiosa come deve essere un giornalista, Claudia offriva la sua opinione con generosità; mai banale, riferiva di vicende sconosciute che meritavano i riflettori perché esemplari, anticipatrici rispetto all’evoluzione degli eventi.
Parlava di riciclaggio, economia circolare, energie rinnovabili, mobilità sostenibile, pianificazione territoriale, tutela delle coste, ritiri dei ghiacciai quando l’interesse generale era altrove. Si era abbeverata alla sapienza di giornalisti pionieri della materia come Mario Fazio, Vittorio Emiliani, Antonio Cederna e altri che avevano contribuito a coinvolgere via via nelle puntate di ambiente Italia. Sapeva riconoscere i meriti altrui e ci teneva a farne partecipi tutti. La ricordo nel fango di alluvioni tremende, tra le montagne di rifiuti del casertano, in mezzo ai volontari dell’Aquila terremotata, nei siti ancora contaminati dell’amianto da nord a sud, dalle aree a elevato rischio industriale. In perfetta sintonia con gli altri inviati, proponeva un racconto che aiutava ad andare oltre nella lettura degli accadimenti, perché si potesse trarne un insegnamento. Ma lo stesso entusiasmo Claudia lo riversava nella comunicazione del bello.
Quanti servizi, collegamenti per descrivere luoghi da preservare, beni culturali sfuggiti all’attenzione dei più, curiosità dal mondo. Andò in Amazzonia per seguire gli scienziati che monitiravano il “respiro” dell’ultimo grande polmone della terra minacciato dagli speculatori e tornò con curiosità ancora sconosciute. Appassionata di tutto, Claudia ha seguito da vicino i movimenti più interessanti; immancabili i suoi interventi dal Salone del gusto di Slow Food e Terra Madre, come dal Salone del libro o dagli appuntamenti via via organizzati dalle varie associazioni ambientaliste. La vedo arrivare in redazione col suo sorriso aperto, pronta a segnalare un libro, un film, un articolo, un programma… Aveva sempre una novità, era sempre un passo avanti. Una bella persona, una compagna di viaggio invidiabile in una redazione che per 25 anni ha cercato di dare un contributo perché il Paese potesse disporre di informazioni utili alla sua crescita virtuosa.