“Abbiamo sottolineato come il Decreto volto a scongiurare il blocco dei veicoli Diesel Euro 5 in Piemonte, sia cieco rispetto al problema complessivo della pessima qualità dell’aria a cui siamo esposti quotidianamente. Focalizzarsi sul rinvio del blocco degli Euro 5, per rispondere alle sentenze con le quali la Corte di Giustizia ha ripetutamente condannato l’italia per la sistematica violazione dei limiti di legge, sposta l’attenzione dalle politiche che sarebbe (stato) necessario attuare per affrontare il problema della mobilità padana, metropolitana e urbana, e delle altre fonti emissive, dando al contempo un messaggio chiaro: pochi che protestano prevalgono, nella mente del legislatore, sulla salute pubblica e dei molti più che tacciono”.
Così Cittadini per l’Aria sul cosiddetto Decreto Aria che è stato approvato il 24 ottobre dalla Camera.
“Il Governo dimentica, poi, – prosegue la onlus ambientalista – che i diesel Euro 5 in circolazione nelle nostre città rientrano fra i veicoli del diesel-gate, spesso muniti di dispositivi di manipolazione del sistema di controllo delle emissioni di ossidi di azoto e che hanno emissioni di 4-5 volte il loro limite?”
Ancora: “Ulteriore scandalo è che, nel passaggio dal Senato alla Camera ed infine al Parlamento che ha convertito il decreto, al rinvio a fine 2024 del blocco dei diesel euro 5 e all’obbligo alle regioni padane di aggiornare i piani della qualità dell’aria entro 12 mesi, si aggiungono 32 milioni di euro per le aree di sosta di caravan, autocaravan, camper e – scavalcando così il parere contrario al progetto dato dalla Commissione VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente lo scorso mese di giugno – la ‘dichiarazione di indifferibilità, urgenza e pubblica utilità’ dell’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa nella sua versione ‘Cargo city’ con sconfino entro gli habitat naturali o seminaturali della brughiera”.
“Non quindi investimenti sulla mobilità attiva nelle aree urbane, fondi per il potenziamento del trasporto pubblico o dei treni a medio raggio, efficientamento degli edifici, agricoltura sostenibile e incremento del verde, bensì regalie a lobby attraverso misure del tutto incoerenti con l’oggetto del decreto, e ancora cemento. Insomma: libero inquinamento, piazzole per i camper e sfacelo ambientale”.